martedì 11 novembre 2014

LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO E DELLA LOGICA ELEMENTARE

"Niente euro, niente Berlino". Helmut Kohl e François Mitterrand.

Se fosse vero che con l'unione monetaria si era inteso promuovere la pace in Europa a seguito della caduta del "muro", della riunificazione tedesca e del conseguente "mitizzato" timore di Mitterand, si dovrebbe poter rispondere senza cadere in contraddizione alle seguenti domande:
1) perchè ricorrere proprio alla moneta unica per una sopravvenuta esigenza di pace in Europa? E perchè ciò sarebbe stato occasionato dalla "caduta", quando lo SME era già stato adottato con caratteristiche solo meno accentuate (legame di cambio anzicchè valuta unica), tutto all'interno di paesi europei NATO o comunque del "blocco occidentale", e quindi senza alcuna correlazione, peraltro nemmeno dichiarata, con esigenze di pace?

2) perchè la moneta unica, almeno ufficialmente, è stata progettata, all'interno della costruzione europea, (almeno) dal rapporto Werner del 1971, quando neppure era lontanamente prevedibile una (presunta) esigenza di pace tra Francia e Germania conseguente al collasso del socialismo reale?

c) perchè poi, ben prima dell'unificazione tedesca, il termine per l'adozione del trattato dell'Unione politica e monetaria - termine in effetti scrupolosamente rispettato e senza alcuna accelerazione conseguente alla caduta del Muro- fu fissato al 31 dicembre 1992 su principale richiesta, ed esplicita insistenza, della Germania, nel 1985, col Libro Bianco e nel ben noto Consiglio europeo del Castello Sforzesco (v. par.3)?

d) perchè poi, proprio successivamente al trattato che istituisce l'Unione politica e monetaria, invece di una maggiore pace si sono verificati, per la prima volta in Europa dal tempo della seconda guerra mondiale, episodi di guerra,  MA TUTTI PROMOSSI DAL BLOCCO NATO CONTRO PAESI DELL'EX AREA DEL SOCIALISMO REALE E CON L'APPOGGIO POLITICO E MILITARE DEI PAESI ADERENTI ALLA PREDETTA UNIONE? E ciò fino alla crisi Ucraina, dove una sanguinosa guerra civile è stata obiettivamente occasionata dall'espansione a Est dell'area di influenza politico-economica dell'UE?

e) perchè, infine, se la riunificazione tedesca poneva ansie di prevenire l'aggressività tedesca, non si è praticata la via internazionale più ovvia alla pacifica convivenza tra Francia e Germania, cioè un'unione degli eserciti  e della comune azione diplomatica europea, mediante una stretta alleanza istituzionale e organizzativa, nel settore della difesa e della politica estera?

Chissà perchè tutte queste domande non si affacciano neppure lontanamente nelle attuali celebrazioni.
E chissà perchè nessuno scorge l'assoluta incongruenza e contraddittorietà logica della versione che si continua ad accreditare e persino a "celebrare", contro ogni evidenza...

9 commenti:

  1. Quarantotto ha scritto: E chissà perchè nessuno scorge l'assoluta incongruenza e contraddittorietà logica della versione che si continua ad accreditare e persino a "celebrare", contro ogni evidenza

    Ciao Quarantotto, per lo stesso motivo per cui questa interminabile crisi ci viene presentata come una crisi economica da risolvere con ricette economiche.No, questa è prima di tutto un crisi Democratica e soprattutto Istituzionale, è l'abbandono del percorso Costituzionale e il suo tradimento. La sovranità non appartiene più al Popolo, a cui è stata sottratta in modo fraudolento, ma alla Banca centrale e alla kommissione europea. Il Parlamento (composto da nominati ed eletto con una legge elettorale dichiarata dalla Consulta incostituzionale) non è più il luogo deputato ad esprimere la Sovranità del Popolo , ma il luogo di ratifica di ciò che viene deciso dalla kommissione europea e da Berlino.. Viene meno il percorso politico di solidarietà che la nostra Costituzione indicava per venire sostituito dalla politica della competitività. Non siamo più in una Democrazia Partecipativa, ma in una democrazia Elitaria ed è questo che si vuole nascondere. La crisi economica è solo figlia di una crisi culturale-politica -giuridica e per uscirne avremmo più bisogno di giuristi che di economisti, i quali dovrebbero comprendere gli effetti macroeconomici indotti dalle scelte Politiche, in quanto sarà sempre all'interno di una cornice Giuridica-Costituzionale che si esplicitano le politiche economiche.


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    1. Lo so e anche questo ci offre un quadro deprimente, col rifiuto, più o meno rassegnato se non "interessato", dei costituzionalisti a voler veramente "comprendere gli effetti macroeconomici" dell'€uropa.

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    2. Prima o poi, con un revisionismo storico si arriverà ad una resa dei conti e in quel frangente si dovrà tener conto che l'ignoranza aculturale non puo' essere una esimente di categoria generale.

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  2. Sto ragionando in termini semplici sul perché c’è stato e c’è un attacco frontale all’Italia, perché non alla Francia o altri paesi europei e mi sovviene di ricercare il principio delle carte fondamentali di altre Nazioni
    La nostra Costituzione, geneticamente più moderna 1948 risulta essere la più innovativa ed economica: una Repubblica fondata sul lavoro e la solidarietà e il risparmio diffuso ( non mi dilungo sul punto richiamando gli interventi di chi più insigne di me ha esposto sui punti)
    Noi siamo ed eravamo il più Alto competitor dell ordolibersimo, noi Costituzione Italiana siamo l’ultimo baluardo contro un degrado schiavista di tutta l’Europa. L’Italia , la Repubblica Italiana, è quella da sconfiggere per l’apertura all’immenso mercato europeo.
    E quindi perché non la Germania ad esempio ? perché non la Francia ?
    (Copio e incollo) il Preambolo della Costituzione francese (del 1958 che richiama la dichiarazione del 1789) recita : “
    << il popolo francese proclama solennemente la sua fedeltà ai diritti dell'uomo ed ai principi della sovranità nazionale così come sono stati definiti dalla dichiarazione del 1789, confermata ed integrata dal preambolo della Costituzione del 1946. Sulla base di tali principi e di quello della libera determinazione dei popoli, la Repubblica offre ai territori d'oltremare, che manifestano la volontà di aderirvi, nuove istituzioni fondate sull'ideale comune di libertà, di eguaglianza e di fraternità, e concepite in vista della loro evoluzione democratica».
    Perchè non la Germania ? la Legge fondamentale tedesca occupandosi del “governo amministrativo della Nazione in attesa della riunificazione” ha l’imprinting, non economico, no giuridico (lo stato di diritto ), ma del Diritto alla resistenza, dettato dal senso di colpa reprimendo a futura memoria di quell’escalation che portò agli orrori della guerra.
    Copio e incollo : “Il diritto di resistenza è il diritto di resistere al potere illegittimo
    Il diritto di resistenza discende anche dal contrattualismo e dalla teoria politica di John Locke, fondata sui diritti irrinunciabili dell'individuo. Se i governanti calpestano i diritti naturali, vengono meno i fondamenti del patto e si configura il diritto del popolo ad opporre resistenza al sovrano”.

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    1. Che dire? Hai centrato l'essenza (e il deprecabile "epitaffio):
      "La nostra Costituzione, geneticamente più moderna 1948 risulta essere la più innovativa ed economica: una Repubblica fondata sul lavoro e la solidarietà e il risparmio diffuso ( non mi dilungo sul punto richiamando gli interventi di chi più insigne di me ha esposto sui punti)

      Noi siamo ed eravamo il più Alto competitor dell ordolibersimo; noi Costituzione Italiana siamo l’ultimo baluardo contro un degrado schiavista di tutta l’Europa. L’Italia , la Repubblica Italiana, è quella da sconfiggere per l’apertura all’immenso mercato europeo."

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    2. Ci aggiungerei, sperando di non scadere infantilmente nel complottismo fantapolitico, altri tre motivi:
      1) la necessità di costruire una nuova identità socio-culturale attraverso un multiculturalismo funzionale alla eliminazione delle persistenti identità nazionali (l’Italia uscita sconfitta dal II conflitto mondiale, per molteplici ragioni, è una delle nazioni più vulnerabili);
      2) la necessità di concentrare i momenti di direzione finanziaria, politica e produttiva (industriale) nell’area più forte sotto i profili, appunto, economico/finanziario, politico e demografico (l’Italia è il maggior competitore industriale della Germania);
      3) la necessità di sradicare definitivamente il fattore identitario/culturale (cioè quello religioso) sovranazionale più di ogni altro potenzialmente identificativo/evocativo di appartenenza, attraverso un implacabile processo di “scristianizzazione” dell’Europa (l’Europa, per i non europei, è “cristiana” e “crociata” e l’unica “organizzazione” cristiana realmente competitiva anche sul piano “politico”, la Chiesa Cattolica, ha sede a Roma; né bisogna dimenticare, in proposito, la vana richiesta di Papa Giovanni Paolo II di inserire in Costituzione UE il richiamo alle “radici” o la “marcia su Roma” dei nuovi Califfi).

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  3. Non mi risulta che la Chiesa Cattolica si sia mai seriamente opposta alla logica capitalistica - se non quando veniva attaccata frontalmente dai liberali post risorgimento. E' pienamente parte dell'Occidente, con cui l'ordoliberismo si vuole identificare. Infatti non vedo scristianizzazione, ma sicuramente un attacco a tutto cio' che puo' essere vagamente comunista-socialista (lungi da me alcun giudizio nel merito, non possiedo strumenti culturali cosi' potenti). La Nostra Costituzione e' - come brillantemente indicato da mariarosaria vmr - un'eccezione da combattere probabilmente perche' era un'eccezione il piu' grande partito comunista dell'occidente.

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    1. Mai troverai qua l'affermazione su coincidenza tra posizione della Chiesa e democrazia costituzionale italiana del '48. Tutto il contrario, semmai.
      E in ogni modo la Costituzione italiana è figlia dell'umanesimo laico-socialista e cristiano democratico (non sturziano), che certamente si avvalse della consapevolezza che i carri armati di Stalin (incombenti dietro la figura di Togliatti) si fermavano proprio con la democrazia "necessitata" di Mortati.

      Quanto alle vicende dell'ordoliberismo, indubbiamente nato in matrice tedesco-reazionario-cristianizzante, si intrecciano da subito con gli ambienti "laici" superliberisti einaudiani (inizialmente acclamatori del fascismo).

      Non credo che, volendo approfondire con ulteriori "strumenti culturali", si possa trovare una fonte più esauriente di questo blog.
      Basta fare un po' di ricerche...

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    2. Di fatto commentavo il contributo di Nunzio D., dove si associava il fattore culturale "europeo" alla religione cristiana - il che e' certamente vero ma non totale, e soprattutto non certo un ostacolo significativo all'ordoliberismo. Riguardo al blog, sono fra i momenti piu' interessanti e stimolanti che trascorro in Rete, un sincero grazie per il Vostro impegno.

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