mercoledì 18 dicembre 2013

LA QUESTIONE MEDIATICA- 3. I CAN GET "SOME" DISAFFECTION

Eh sì, non c'è che dire: "loro", come ricorderete, non credono che "certi" fatti siano delle notizie. Quel che costituisce "notizia", cioè "fatto socialmente rilevante", lo decidono "loro" e lo dicono. E chissà come: principalmente, dicono, in base al fatto che hanno già tutto chiaro e sanno SEMPRE (beati "loro") separare il "bene dal male...a priori", come se questo fosse il problema del giornalismo. Quando invece è il problema della censura nei regimi autoritari.
Ragion per cui le ragioni effettive della crisi non solo gli sfuggono, a "loro", ma gli sfuggiranno anche in futuro, dato che esse sono fattibrutti, cioè non-notizie "eticamente" non divulgabili.

Peccato che, la crisi - che contrae i consumi, ma pare che non lo abbiano mai compreso "come"...limitandosi a CERTIFICARE che "adesso" si riprenderanno- e il numero dei lettori dei giornali, diano "loro" torto:
"Quel che più colpisce dei dati diffusi dall'Accertamento diffusione stampa è il netto calo rispetto alle copie vendute a ottobre 2012, un anno prima: La Repubblica perde 51 mila copie, il Corriere 40 mila, La Stampa 27 mila, la Gazzetta dello Sport 42 mila, il Corriere dello Sport 36 mila, Tuttosport 16 mila, Il Messaggero 33 mila, il Gazzettino 11 mila"

E non è che l'informazione televisiva se la passi meglio; diciamo che gli piace "vincere facile", sfruttando l'abitudinarietà di un pubblico assuefatto e sempre più condizionato a rinunziare a capire. Non di meno:
I dati di ascolto dei talk show confermano in modo inequivocabile la continua e progressiva disaffezione dei telespettatori per questo format. In particolare calano vistosamente gli ascolti dei dibattiti politici, meglio tra politici, spesso del tutto impreparati, incapaci di ascoltare, di non interrompere, di non gridare, di non offendere (persone e logica). Ma, intanto, le tv, tutte, continuano a riempire i palinsesti di talk show, nonostante il calo degli ascolti e della pubblicità. Perché si insiste nel percorrere una strada sbagliata? La spiegazione è semplice. I talk show costano poco. Uno studio, quattro poltrone, un tavolo, un conduttore (pagato), tanti invitati (non pagati) un pubblico generalmente passivo e plaudente, comandato a distanza. Tutto qui. Rapportata alle ore (a volte interminabili!) di trasmissione, la spesa è irrisoria, irrilevante. E in periodo di vacche magre, segnato dal crollo della pubblicità, si ricorre al facile mezzo di riempire i palinsesti con dibattiti, dibattiti,dibattiti non preoccupandosi del fatto che questi programmi fanno registrare ascolti (cioè televisori accesi!) sempre più bassi e quasi insignificanti. Ma non è solo un problema di costi; a ben vedere anche la “qualità” televisiva di moltissimi programmi contribuisce notevolmente all’insuccesso dei talk show. E se i telespettatori “scappano” dai salotti tv, vuol dire che hanno maturità e capacità critica. Un segnale positivo tra i tanti inquietanti e preoccupanti del rapporto tra tv e utenti.”


La cosa grottesca è che ormai vivono sulla propria pelle prepensionamenti ed esuberi- ma senza "esodati", date le specifiche regole molto più favorevoli di accesso al trattamento pensionistico- e pure la deflazione salariale, che si realizza anche attraverso l'assunzione di pochi giovani, a livello iniziale di retribuzione, in luogo di tanti "vecchi" ai livelli più elevati.

Naturalmente i vertici aziendali non vengono toccati da questi problemi, in fondo generati proprio da errori di gestione che, ormai, dovrebbero anche fare i conti con la (non)qualità della informazione imposta (?) ai giornalisti.
Ma a loro piace così; allineati e coperti, proseguono a fare crociate contro la spesa pubblica e contro la Casta che hanno inventato, accuratamente tralasciando di parlare dei propri stessi rappresentanti. Quelli che vanno ancora, instancabili, in TV a redarguire gli italiani sul fatto che, essenzialmente, "hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità" e che senza il taglio della spesa pubblica non si può "risanare". A questi benpensanti salottieri e sentenziosi si deve l'equazione "spesa pubblica, tutta e sempre= clientelismo-corruzione.
Equazione alla radice della "madre" di tutte le "riforme strutturali": la Banca centrale "divorziata
", "sediziosamente", dal 1981 (senza colpo ferire).

Il mio stupore (sono un pò naif) è che nel M5S non si accorgano che, invece, di criticarli, potrebbero tranquillamente fare fronte comune con la gran parte dei giornalisti, visto che, al fondo, questa idea alligna rigogliosa in entrambi gli "ambienti" ed è, per entrambi, condizione necessaria e sufficiente a giustificare la crisi e la stessa militanza politica...O giornalistica (che poi il PUD€ "omnia parificat").
Mi auguro che i primi se ne rendano conto: essere dalla stessa parte del PUD€ sul problema più importante significa "essere" PUD€.
Non dico a tutti, ma ad una parte il fatto pare proprio non disturbare.

Che è poi un argomento su cui sono perfettamente in linea Alfano, Stefano Feltri e Report.
Ma allora nel PUD€, tutto, perchè continuano a litigare?
Per un mero assestamento nella lotta per il "pot€r€?
Il 25 luglio non fu una grande trovata per chi lo pose in atto: quando si perde una guerra e si porta una nazione al disastro, occorrre assumersi delle responsabilità e togliere il disturbo. Non fare maquillage ambigui verso la potenza estera che ci impone strategia e tattica.

ADDENDUM: per chi avesse l'occhio frattalico raffinato, capace di scorgere le forme "autosimili" (omotetia) nel "sistema dinamico caotico" italiano, vedesse come, sul caso Spinelli-Scalfari, la predetta lotta di potere stia conducendo a quella "frattura", tutta interna al regime del PUD€, che è tipica del rompete le righe prima del collasso finale...

25 commenti:

  1. sta cominciando anche per "loro " se non ho soldi non andrò dall'avvocato , dal commercialista , dal medico specialista , dal notaio ecc. ecc. , ma soprattutto non comprerò più giornali , non pagherò più il canone ( spese superflue visto che ho vissuto sopra i miei mezzi ), ed in ultimo non pagherò le tasse perchè non ce la faccio , lei dice che i quadri dirigenti si salvano ma , ancora per poco pure loro , se si riducono i budget anche i loro compensi saranno "deflazionati ". Per quanto rigurda la casta attendo fiduciosa il meraviglioso progetto "renzi " sulla riduzione dei parlamentari e dei costi della politica , perchè dopo aver ascoltato taddei ieri sera a otto e mezzo (giuro non lo farò ) le sorprese non mancheranno ..... La ringrazio infinitamente per il post di seremedi di ieri , in assoluto il più bello che abbia letto !!!

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    1. Sorprese da Taddei? Se si inizia a spulciare tra le norme che GIA' OGGI stanno proponendo da questa maggioranza come emendamenti alla legge di stabilità, è tutta una rincorsa al tea-party moralistico (inclusa la tentata manovra di riaumento dei commissari Consob, coerentemente pro-oligarchia, al di sopra del bene e del male).
      Una volta affermatasi l'idea che tagliare la spesa pubblica è la priorità, l'attuale maggioranza-composizione dei gruppi parlamentari, cercherà di bruciare il "nuovo" per non lasciargli grandi spazi di cose "ancora da fare".
      Quando avranno fatto danni belli pesanti, il Renzi passerà al potere ma, nei fatti, se gli italiani avranno imparato a fare i calcoli del tanto (ulteriore) che mancherà nelle loro tasche, si ritroverà con una linea di gran lunga superata dagli eventi. E totalmente incapace di adattarla senza perdere la faccia e il residuo e ottuso consenso che potrebbe ancora aver ottenuto...
      Suvvia, Taddei sarà disinnescato da...Cottarelli, in un crescendo da "cupio dissolvi"...Alegher!

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  2. "il netto calo rispetto alle copie vendute..."
    "I dati di ascolto dei talk show confermano in modo inequivocabile la continua e progressiva disaffezione dei telespettatori per questo format"
    Finalmente qualche buona notizia. Grazie

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  3. "Che ci piaccia o no, il problema dei tagli alle tasse è prima di tutto, e molto semplicemente, un problema di ordine pubblico. Ma non c'è una lista o un commentatore (incluso il sottoscritto, per quel che conta) che sia in grado di proporre un programma dettagliato, credibile, e politicamente sostenibile per affrontarlo." (Roberto Perotti, "Il Sole 24 ore" , 10 gennaio 2013).

    Siamo al dunque. E LO SANNO.

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    1. Sì: diciamo che siamo all'avvio del "dunque". E, a proposito di "ordine pubblico", vatti a leggere l'art.65, par.1, lett b), seconda parte del TFUE. Perotti molto probabilmente non lo sa, ma sta accreditando l'euro exit, preannunciandola con "le trombe"...

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    2. Un "dunque dal sapore frattalico, Renzy Vs economy. In America si sono già accorti che questo è un bischero.
      http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/Crisi-Merrill-Lynch-senza-stimoli-Italia-rischia-double-dip_321003444012.html.
      La Spinelli la ricordiamo, sulla corsia di destra mentre chiedeva più Europa, ora pare stia facendo inversione, un triste CVD.
      Orrendi e patetici. Portano il peso di enormi responsabilità, e allora prima che si riciclino (come avverrà inevitabilmente dopo l'8 settembre) vorrei inviargli serenamente, calorosamente, e irreversibilmente il mio più sentito disprezzo.

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    3. Non lo so sai, se sta facendo conversione: O meglio se fa conversione di ritrova sempre nella corsia di destra...solo nell'altra direzione (quella del m5s; tea-party inconsapevoli che flirtano col decrescismo e ratificano l'ordoliberismo anche senza €uropa monetaria). Tanto se l'opinione pubblica ancora non è arrivata compattamente a capire la questione euro, immaginati se è in grado di reagire alle sottostanti iperconvinzioni cialtroniche di 30 anni di ordoliberismo

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    4. Sicuramente, non si tratterà di pentimento virtuoso ma di riposizionamento mascherato, esattamente come lo descrivi, per imbambolare quei pochi che ancora li leggono e uscirne con un immagine (credono loro) nuova, ma non hanno capito che i forconi sono solo l'inizio di un malcontento che li travolgerà.
      Per questo il mio disprezzo è ancora più forte. Continuano a gingillarsi con le brioches, certo non ci sarà la ghigliottina, per ovvi motivi, ma verranno comunque travolti.
      Rispetto ad un anno fa devo dire che tutti quelli che incontro sono sempre più consapevoli che l'euro sia fortemente implicato nella crisi, c'è semmai perplessità sul fatto che questa classe politica possa essere in grado di portarci fuori dal guado.
      Poscia, più che 'l dolor, poté 'l digiuno...

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    5. Brava Sandrina: i forconi sono solo all'inizio della frana...il "popolo del mare" che devasterà un'epoca ormai al suo tragico e disumano tramonto

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  4. OT. Il gentile AD di lufthansa ci sconsiglia di vendere quote alitalia ad Etihad (si lamenta per aiuti di stato extra UE)
    http://www.corriere.it/economia/13_dicembre_17/alitalia-l-invito-lufthansa-non-volate-il-golfo-077f4d46-6708-11e3-b0a6-61a50f6cb301.shtml
    Ma quei 900 milioni che deve restituire la UE sono persi per sempre?

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    1. Misteri della 2a Repubblica. Mettere le mani su questi fatti è piuttosto difficile, dato che l'Europa è un concetto metafisico a cui ci si può solo inchinare...
      Quanto ad Etihad l'AD di Lufthansa semplicemente rosica; muoverà prontamente l'occhiuta Commissione e vedremo quanto e come ci difenderemo (certo dalla posizione prona e strisciante è difficile impostare una vigorosa difesa).
      Ma aspettiamo a vedere il piano industriale degli arabi: le sorprese, quando c'è di mezzo il PUD€ esterofilo, non finiscono mai

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  5. Chiedo venia se rispondo solo adesso; ultimamente riesco a ritagliarmi un po' di spazio solo a quest'ora.
    Vorrei sentitamente ringraziare Quarantotto per l'ospitalità che concede ai miei piccoli contributi e per l'affettuosa amicizia di cui mi onora, nonché tutti gli amici che hanno scritto parole gentili nei miei riguardi, non ultimo Mattia Corsini.
    Nella risposta a Flavio accennavi ad un'appendice...

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    1. Sì connessa agli sviluppi sui fatti da lui richiamati nei links (in effetti poi la notizia si è ampiamente diffusa). Cioè parrebbe che Putin abbia risolto la nuova Stalingrado a proprio favore...Frattalicamente risulta perfetto (anche se la resa fu firmata dal comandante tedesco ai primi di febbraio: quindi sviluppi "ufficiali" ce ne saranno ancora)

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    2. 48.
      La Kiev-Stalingrado era stata anche la mia "visione" ;-).
      Ah, anche Orban, nato politicamente sull' anti-comunismo/nazionalismo ANTIRUSSO, recentemente ha dichiarato di guardare piu' alla Russia che alla UE (e ha gia' fatto seguire fatti, atti)....per il futuro del suo paese.
      Inoltre, faccio notare che Putin, al di la dell' essere d' accordo o meno, sta presentando una piattaforma ideologica (basata su fondamenti religiosi e identitari nazionalistici) CHE AVRA' SEGUITO AL DI QUA DELLA FU CORTINA DI FERRO. Certo, il gas e i rubli della rampante economia russa contano (come abbiamo visto grazie a Flavio e Riccardo) ma anche avere degli ideali/principi BASATI SUGLI ESSERI UMANI ha la sua importanza.... Comunque la si pensi, ripeto, l' offerta ideologico-sociale -chiamiamola cosi- proposta da Putin e' comunque assai piu'affascinante della a-sociale e apatica "offerta" euro-alamanna...

      Ps: Riccardo Seremedi: Ammazza; chiamali "piccoli contributi"......!!

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    3. Credo che Bloomberg renda bene l'idea di quanto accaduto...

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    4. Cavolo mi hai bruciato il prossimo post! :-)

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    5. Ma tanto ve lo beccate lo stesso...

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    6. No dai veramente?!?!? Ma cavolo scusa... :-( Guarda, se vuoi qui trovi anche la percentuale di sconto sul gas e tante altre cose carine...

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    7. "Aridimmelo" nei commenti al (prossimo) post (come diceva Funari prima di dire: "je 'a famo a entra' in europa? Secondo me nun ja'a famo") :-)

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  6. Allora sto in campana perchè sembra che la Pin-Up di Berlino stia a rosica'...

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  7. Ciao 48, ieri durante il mio zapping serale in fuga da talk show politici:-), alla ricerca di Ratatouille mi sono imbattuta in Otto e mezzo (la puntata era dedicata a Telecom) nel momento in cui si parlava dei massicci salvataggi bancari fatti in Europa negli ultimi anni, tutti a carico dei bilanci pubblici degli Stati, Lilli Grüber intervistando Massimo Mucchetti, gli stava facendo una domanda, che mi è parsa alquanto inusuale: "Negli Stati Uniti è ammesso l'intervento dello Stato nell'economia anche in altri settori industriali oltre a quello bancario, mentre da noi in Europa, in particolare in Italia, quando si sente parlare di questo, dello Stato imprenditore, si rabbrividisce, come mai questo secondo lei? La risposta di Massimo Mucchetti è stata sostanzialmente:" perché qui siamo provinciali" . Favorevolmente colpita da ciò che avevo sentito, nel frattempo la puntata volgeva al termine...mentre credevo di essere atterrata su un'isola di marziani televisivi! Per chi volesse rivederla ecco il link, io non riesco ad aprirlo, quindi non garantisco quale sia stato il contenuto dell'intera puntata. Grazie ancora per l'informazione di qualità, anche a Riccardo Seremedi! p.s.: sono venuta a sapere grazie allo zapping pomeridiano di mia madre, che ieri su Rai1 nella trasmissione che presenta Franco Di Mare - La vita in diretta - si è parlato dei "forconi" (che reclamavano la sovranità monetaria) cercando di capire le loro ragioni senza accusarli di fascismo, gli ospiti erano Alemanno che difendeva le loro ragioni e il ruolo dell'€ nella crisi, e Mughini che invece sosteneva che "qs situazione non è determinata dall'€, ma dalla crisi":-) che ridere, comunque mia madre mi ha detto che a quanto pare è stato zittito...


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    1. E "anfatti" Mughini ha fatto pure una figura ben magra di superficiale incompetenza "per sentito dire" (chissà dove) a "la gabbia".
      Quanto a 8e1/2, diffida per definizione: era in atto il disperato tentativo di farsi vedere in grado di salvare la situazione, ma sempre rigorosamente dimenticando di dire che i trattati non consentono nè aiuti di Stato (settoriali industriali), nè accesso privilegiato degli Stati alle "istituzioni finanziarie". Col che, forse, l'unica grande mossa rimastagli sarebbe la Kfw-izzazione di CCDDPP; ma vedrai che, con Renzi alle costole, sceglieranno la spending review per trovare fondi!!!
      E la Gruber si porterà Stefano Feltri infervorato sul tema, tutto eccitato dalle prospettive "Taddei" (sempre nei limiti dell'aplomb sobrio e serio)

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  8. Sì, certo che diffido, infatti preferisco guardare Ratatouille! Mi limito a osservare ora con una nota di compiaciuta ironia, prima con più rabbia, quello che salta fuori da qs talk show, il tutto sempre durante lo zapping, non li reggo più di 5 min! E' vero, "dimenticano" sempre di dire che i trattati non consentono aiuti di Stato, l'avevo notato qualche giorno fa anche in Ambiente Italia (Rai3) dove si discuteva animatamente di quanto è successo a Genova con la questione della privatizzazione dei trasporti pubblici e nessuno che parlasse dei trattati europei e dei vincoli che prevedono. La stessa cosa sta accadendo anche a Torino dove per un solo voto il 49% dell'azienda GTT passerà in mano
    a privati

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  9. A questo punto sarebbe bello, parlando di talk show, poter visionare uno schema che riassuma la presenza quantitativa degli opinionisti in tv e la loro qualifica. Giusto perchè ci sono ospiti che sono sempre in tv a fare gli "esperti". Nonostante le loro analisi toppino sempre...

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  10. A proposito di Media:

    Santoro sembra togliersi qualche fetta di prosciutto dagli occhi (dico "sembra" e dico "qualche"....).

    http://www.liberoquotidiano.it/news/1375174/Santoro_processa_la_sinistra___Vi_siete_dimenticati_dei_poveri__il_paese_sta_per_esplodere_.html

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