sabato 28 settembre 2013

LA SOLIDARIETA' EUROPEA DI BABBO NATAL€

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo significativo post di Riccardo Seremedi. Esso ci mostra lo status della "solidarietà" €uropea. Quella che, taluni, in continuità con la omonima "costruzione", si ostinano a ricercare dentro Maastricht e ss.
Come dire: "Ridatemi la mia merenda! Ora basta! Me la rubate tutti i giorni!"..."Signora maestra, mi rubano la merenda e se la mangiano tutti i giorni!"...Segue rumore di schiaffi e spinte "Ma signora maestra, perchè chiude me dentro il bagno!?"
Dissolvenza incrociata e primo piano all'americana su bambino-bocconiano: "Di essere rinchiuso al bagno te lo meriti! E pure che ti rubino la merenda: hai vissuto al di sopra delle tue possibilità!" ("solidarietà" €uropea moralizzatrice e che aiuta ad emendare le colpe del "maialino" italico).
GREETINGS  FROM  ROVANIEMI

 Sono state fatte numerose ipotesi e illazioni sull'ultima visita di Olli Rehn a Roma.
Un insider BCE ( ancora Bini Smaghi? ), che ha chiesto di rimanere anonimo per paura di ritorsioni, ha svelato in esclusiva a questo blog i retroscena della vicenda; Babbo Natale, proprio lui, è rimasto alquanto contrariato dalle letterine ricevute da Saccomanni e Letta nelle quali i due monelli promettevano di comportarsi bene, di non sforare il rapporto deficit/PIL del 3%, di avviare le “ineludibili” riforme strutturali.
Malfidato e malmostoso qual'è, l'irsuto barbogio artico ha inviato tosto nella Città Eterna il suo ragazzo-immagine affinché annichilisca i progetti sediziosi del diabolico Duo.
Il Piccolo Aiutante di Babbo Natale ha parlato in assemblea alle Commissioni riunite di Camera e Senato “paraculeggiando” sull'asse Ferrari/Italia, cercando di ingraziarsi il favore dell'uditorio con la solita colluvie di luoghi comuni, creatività-sole-pizza-baffi neri e mandolino.
Com'era prevedibile, un così alto e ispirato discorso ha ottenuto il più vivo compiacimento proprio da Letta, Saccomanni e companeros che, recitando il mea culpa e cospargendosi il capo di cenere, hanno convenuto sulla bontà delle argomentazioni; per iniziare - casomai non ce ne fosse ancora abbastanza – più flessibilità in uscita: la proposta shock avrà piena attuazione nelle prossime feste natalizie con una riduzione significativa dei
pastorelli e degli zampognari nei presepi italiani, un aumento di competitività ottenuto con mobilità, taglio del 10% dei salari e cassa integrazione a rotazione: il presidente dell'INPS probabilmente non la prenderà bene ma, come si dice...Natale con i tuoi, Mastrapasqua
con chi vuoi.

Anche l'Albero con le sue luminarie dovrà subire, suo malgrado,  un decremento della luminosità del 20%, ritornando ai fasti dell'operazione “Cieli Bui” di montiana memoria.
Si preannuncia un inverno caldo, con scioperi a oltranza e rivendicazioni sindacali; i Re Magi hanno ritenuto di esprimere la loro contrarietà per bocca di Gasparri che, incalzato da Melchiorre e Baldassarre, ha tuonato: ”Ma quale esempio spagnolo, Lei è persona non gradita!”... “Rajoy e buoi dei paesi tuoi!”
Il leader di Scelta WCivica si è prontamente recato a porgere le sue scuse all'algido ospite per il gratuito e proditorio attacco; testimoni oculari hanno riferito di avere visto i due familiarizzare secondo la simpatica costumanza canina di annusarsi reciprocamente sotto la coda.
Il dovere è ciò che esigiamo dagli altri”, ricorda il motto di Alexandre Dumas che ben tratteggia l'obiettività di codeste proposte, le quali – assai meglio che all'interesse dei paesi cui si rivolgono – s'ispirano al positivo tornaconto dei popoli consiglieri.

Vulgata vuole che la Finlandia, paese con un'immacolata tripla A di rating, sia un'isola felice nel mezzo della tempesta; l'intransigenza mostrata sin dall'inizio della crisi rivela tuttavia la consapevolezza di una situazione economica meno solida di quello che ci viene presentato.
Cerchiamo di capire come stanno veramente le cose.

-  SCOPPIA  LA  BOLLA  E...  ARRIVANO  I  NOSTRI !!! -

Scavando nella storia recente della Finlandia scopriamo che a metà degli anni Novanta Babbo Natale e i suoi elfi non se la passavano affatto bene: il PIL finlandese era sprofondato al -13%, alcoolismo e soprattutto suicidi ( piaghe tuttora presenti ) falcidiavano una società presa a modello di virtù, con la disoccupazione che viaggiava spedita al 18%.
La crisi finnica era stata innescata da un processo che conosciamo molto bene: deregulation finanziaria con bolla immobiliare di contorno; i prestiti a lungo termine furono svincolati dal controllo della Banca Centrale e nel giro di un decennio i prezzi delle case aumentarono dell'80% provocando il collasso del settore immobiliare; i consumi calarono quasi del 13% e 450 mila posti di lavoro si volatilizzarono, una terribile mazzata per un paese che conta poco più di 5 milioni di abitanti.
A questo punto dovette entrare in scena lo Stato – il vituperato Stato – per tenere insieme i cocci; con il debito privato alle stelle, Helsinki procedette alla nazionalizzazione di alcune banche e in altri casi lo Stato garantì per loro mettendo sul piatto asset e immobili pubblici attraverso i COVERED BOND, evitando il ricorso alle privatizzazioni che al Club Med vengono richieste a ogni piè sospinto e che i Quisling nostrani amano assai.

L'intervento statale accrebbe il rapporto deficit/PIL che passò dal 14 al 58%, però la ripresa fu rapida e tra il 1994 e il 2000 il PIL stette su una media di +4,5%; i covered bond furono certamente uno strumento efficace, ma la differenza fu fatta dalla svalutazione della markka finlandese, che calò del 30% rispetto a dollaro e marco tedesco dando slancio alle esportazioni: dedicato a quelli che “la liretta” e “svalutare è immorale”.
Lungimirante fu anche la scelta di finanziare e potenziare l'Information Technology che passò dal 6,5% del 1991 fino al 23% del 2000; NOKIA fu una delle aziende che trasse grande impulso dalle provvide misure governative, passando da realtà di media grandezza e quasi sull'orlo della bancarotta dei primi anni '90 a multinazionale globale che da sola
forniva il 20% di export e 3% di PIL nel 2002.

-  PERMESSO,  POSSO ENTRARE ?  -

La success story finlandese si è notevolmente irrobustita con l'ingresso del Paese nella moneta unica, circostanza che ha incrementato le già fiorenti esportazioni,  portando nel 2011 il PIL pro capite a 35 mila euro senza dimenticare che la Finlandia , gravitando nell'area Euro tedesca, ha potuto giovarsi di tassi particolarmente vantaggiosi per il finanziamento del proprio debito.
Lo shock Lehman e soprattutto l'intrinseca struttura asimmetrica dell'Eurozona, aggravata dallo scellerato rigorismo tedesco, hanno dato avvio a un gigantesco “effetto domino” che, iniziato a sud, sta ora coinvolgendo i “duri e puri” ariani.
Le prime avvisaglie del declino si sono avute circa due anni fa quando, a causa di  strategie aziendali fallimentari ( mancato sviluppo smartphones ), Nokia ha cominciato a chiudere i propri store negli Usa e nel Regno Unito nonché due sedi in Cina.
La situazione è via via peggiorata e qualche settimana fa è stato annunciato l'acquisto di Nokia da parte di Microsoft per 5,44 miliardi di euro, con la probabile chiusura, a fine settembre, dell'ultimo stabilimento di Salo, con più di 10 mila dipendenti che rimarranno a casa entro la fine dell'anno.

E poiché le disgrazie non vengono mai da sole, anche il commercio di legno, carta e cellulosa – che aveva contribuito fino al 2011 per il 38% del PIL – è entrato in difficoltà con i due maggiori produttori di carta europei STORA ENSO OYJ e UPM – KYMMENE OYJ.
Il cazzotto è arrivato in pieno volto: RECESSIONE TECNICA.
I dati parlano chiaro: nel primo trimestre del 2013 il PIL è diminuito dello 0,1% dopo che nell'ultimo trimestre del 2012 era calato dello 0,7%; ancora più preoccupante è il dato su base annua che, rispetto al primo trimestre 2012, è calato del 2,1% portando a cinque anni consecutivi di deficit di bilancio.
Sia le importazioni che le esportazioni segnano il passo, con le seconde che crescono dello 0,9% rispetto all'ultimo trimestre del 2012 ma crollano del 4% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.
Tutto il comparto industriale è in sofferenza con un -0,6% su base trimestrale e un -1,8% su base annua:
PRODOTTI ELETTRONICI (-12,8% su base annua)
PRODOTTI METALLICI       (-  9,3%)
PRODOTTI CHIMICI            (-  4,2%)
Male anche le costruzioni (-6,1%).
Il Ministro dell'Economia Jan Vapaavuori ha dovuto ammettere: “Il settore forestale e quello delle telecomunicazioni sono in crisi e la politica economica congiunturale non può risolvere il problema”.
Era la consapevolezza di quello che stava per arrivare ( ed è arrivato ) che probabilmente fece dichiarare al Ministro delle Finanze finlandese Jutta Urpilainen al quotidiano Kauppalehti: 
“La Finlandia si impegna a essere un membro della zona euro e stimiamo che l'euro sia benefico per la Finlandia. Tuttavia la Finlandia non aderirà all'euro a qualsiasi prezzo e siamo pronti a tutti gli scenari, compreso quello di abbandonare la moneta unica europea”, aggiungendo: “la responsabilità collettiva per i debiti e i rischi degli altri paesi non sono cosa a cui dobbiamo prepararci”.
Una logica ferrea, non c'è che dire, che decrittata diventa: so che Nokia e il settore forestale – praticamente le due sole frecce al nostro arco – sono messi male e non potendo fornire più alcun aiuto statale né tantomeno svalutare una moneta che non ho più, mi conviene uscire con tutti i bei soldini che ho racimolato prima con l'export e successivamente lucrando sui rendimenti dei bond Piigs, ritornando a una sovranità che mi consenta una certa elasticità di manovra per far fronte alle nuove emergenze: senza la Markka, marca male!
Lo stesso governatore della Banca Centrale finlandese Erkki Liikanen imputa alla struttura
poco diversificata dell'economia nazionale il momento difficile del paese.

-  IO  SPERIAMO  CHE  ME  LA  CAVO  -

Per fronteggiare l'imminente procella, l'esacoalizione-ammucchiata ( 2 mesi e 6 partiti per formare un governo: poi parlano agli altri di stabilità, vero Rehn?! ) guidata dal Primo Ministro Jyrki Katainen ha tirato fuori dal cilindro il solito coniglio ormai in via di consunzione: 1,3 miliardi di euro di nuove imposte e tagli alla spesa per 400 milioni di euro.
Con l'aumento delle tasse cresce anche la disoccupazione che nel primo trimestre 2013 ha toccato quota 8,8%, ben 0,8% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con una diminuzione del numero di occupati dello 0,4% su base trimestrale e dello 0,9% su base annua.
A complicare ancor più le cose ci sono l'elevato debito dei sistemi pensionistici pubblici e un debito privato assolutamente fuori controllo, arrivato al 119% del reddito disponibile; la stessa Banca Centrale finlandese – per bocca del vice-governatore Pentti Hakkarainen - ha espresso forti preoccupazioni e un appello alla fissazione di un tetto ai mutui.
E così i probi finlandesi ci sono ricascati: il richiamo del mattone da usare come un bancomat è stato un boccone troppo ghiotto da rifiutare e adesso i tardivi sintomi di resipiscenza dei banchieri finnici sembrano il classico finale in cui il bifolco chiude la stalla da dove il maiale è scappato: la bolla sta per scoppiare un'altra volta, come conferma uno studio di Commerzbank.
In questo scenario in cui i prodromi di una valanga recessiva si stanno palesando chiaramente, il Governo tenta la carta dei VENTURE FUNDS per salvare l'economia: la speranza è di attirare investitori stranieri per 1 bilione di euro, disponibili  ad assumersi maggiori rischi e partecipare a futuri maggiori profitti, per lasciar linde e profumate le mutande dalla tripla A.
L'ingresso nell'Eurozona è stato per la Finlandia una tombola, come ammette serafico lo stesso Martti Salmi, capo degli affari internazionali del Ministero delle Finanze di Helsinki.
Nel 2012, grazie ai profitti su titoli greci, spagnoli e portoghesi in portafoglio, la Banca Centrale finlandese ha versato 227 milioni di euro nel bilancio statale, nel 2011 erano stati 180 milioni; quest'anno sono previsti 360 milioni di euro.
Non male per coloro che si tolgono il pane di bocca per noi sudicioni.
Sono più comprensibili, con le loro magagne in adamantina evidenza, le intemerate nei confronti della Grecia  - cui si voleva pignorare il Partenone, la “proposta” - come collaterale – del Colosseo per il via libera allo scudo anti-spread e tutte le condizionalità imposte ai paesi del Sud da questi moralisti in doppio petto; è la strategia con cui la Germania sta prosciugando un continente: fare la voce grossa con gli altri per nascondere i bubboni domestici.
Del resto quando c'è da conciare qualcuno per le Feste, Babbo Natale de Rovaniemi e a Bbefana de Berlino nun se bbattono.


10 commenti:

  1. Mal comune non sara' sempre mezzo gaudio, ma la crisi ci ha incattiviti al punto tale di provare piacere a vedere arrivare a riva il cadavere (congelato) del nemico nordico. Certo, pero', "pignorare il partenone" era bella grossa.

    RispondiElimina
  2. MI scuso con Riccardo e coi lettori se la formattazione ha creato qualche problemino di lettura. Avevo preparato per 3 ore un'altra versione ma la "piattaforma" me l'ha bloccata ed è andata perduta.

    Rimane il fatto che mi ritengo fiero di frequentatori-commentatori come Riccardo (e degli altri che già arricchiscono questo blog di contributi).
    Lungi dal "gioire" delle disgrazie altrui, il post mostra l'aspetto sia tartufesco sia propagandisticamente violento della ipocrisia del neo-liberismo sfrenato che domina l'UEM, calpestando la dignità dei popoli. E la loro democrazia.
    E falsificando la verità in un modo che non può essere tollereato.

    In fondo, il "tristo" Olli non fa altro che "eseguire un compitino" di volgarità e luoghi comuni che riescono ancora a spacciare come "costruzione europea".
    I veri colpevoli sono i nostri governanti, che non sanno replicare, nelle negoziazioni e nei rapporti in cui sono chiamati a tenere fede al giuramento di fedeltà alla Costituzione e alla Nazione italiane, argomenti così evidenti e cosi veritieri.
    C'è ormai da ritenere che o sono immensamente ignoranti, o che si divertano a dipingere di cupezza falsificatrice la realtà, in un gioco di potere meschino e sfrenato, alla fine del quale preferiscono continuare a sputare sulla dignità del rispettivo popolo.

    Voi, lettori consapevoli e attenti, appassionati e preparati, siete già pronti.
    Pronti a essere la classe dirigente degna di un paese democratico che ami la libertà e la verità, e, soprattuto, ami un futuro di speranza, solidarietà, impegno civile per l'Italia e che riguardi se stessi e i propri figli.

    Non avete, in fondo, bisogno di nessuno: unitevi, create ciò che corrisponde all'urgenza della democrazia e della verità.
    Un movimento che sappia rappresentare la verità e la dignità democratica, la resistenza come diritto costituzionale e garanzia della permanenza dei valori per cui i Costituenti si sono battuti contro il nazifascismo e ogni altra forma di totalitarismo
    .
    Non importa come, ma, se questa passione civile vi sorreggerà, ci riuscirete; se saprete unirvi e ergervi contro le avversità di questa realtà di turpe autodenigrazione del nostro popolo. Dei popoli europei, le cui elites non meritano di avere nelle proprie mani l'immenso arbitrio e la sconfinata arroganza con cui ci stanno conducendo a un disastro epocale.

    A TUTTI VOI VA IL MIO RINGRAZIAMENTO E IL MIO "IN BOCCA AL LUPO".
    W LA LIBERTA', W LA DEMOCRAZIA, W LA COSTITUZIONE DEL 1948

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho la conferma che non ho sbagliato quando ti ho nominato come autorevole possibile Presidende della Repubblica sul sito di Beppe Grillo quando indisse le presidenziali. Purtroppo però il mio voto non fu preso in considerazione perchè per votare bisognava essere iscritti al movimento ed io non lo ero, però leggendo i commenti al post ho visto che il tuo nome non lo avevo fatto solo io ma anche altri. Te lo meriti il tuo lavoro è immenso e sei una gran persona. Grazie!!
      P.S. a scanso di equivoci a me Beppe Grillo non mi convince per nulla, ma poter esprimere la propria scelta rispetto a chi avremmo voluto come nostro Presidente mi ha convinto a scrivere.

      Elimina
    2. Knight, sono dichiarazioni da PdR .... :-)

      Elimina
    3. Il mio ringraziamento va a te e alle persone come te che, alla comoda possibilità di rinchiudersi dietro alla propria posizione sociale, preferiscono mettere il proprio tempo (anche) a disposizione di un operaio cassintegrato di modesta cultura come me.
      Ciò premesso credo che, alla luce di fatti ed evidenze ormai palesi, per credere nella buona fede dei nostri governanti, occorra qualcosa di più di un sforzo sovrumano. Sono solo dei meschini opportunisti, questa è la verità.

      Elimina
    4. La "modestia" come virtù, non coincide con la "cultura modesta", specie se si ha la voglia di capire e di reagire con la consapevolezza; che costa fatica intellettualmente, esaltando in chi si cimenta in essa una condizione che è quella che ci accomuna tutti: cittadini italiani, capaci di sorreggere la democrazia sulle proprie spalle, grazie (finora) alla legittimazione conferita dalla eguaglianza sostanziale, cardine della Costituzione.
      E veramente il residuo di democrazia attuale lo sorreggono i cittadini che si attivano. Anzi, solo loro...

      Elimina
  3. A proposito di Grillo. Appena sentita a radio 3 rai la (si fa per dire) economista M5S Loretta Napoleoni, che propone con convinzione l'introduzione dei minijobs in Italia. Ovviamente senza aiuti pubblici (il bilancio statale non lo permette) e con stipendi inferiori a quelli tedeschi (troppi 400 € per essere competitivi). A questo punto penso che, in alternativa, possa diventare serio argomento di discussione quello della reintroduzione della schiavitù, con la quale verrebbero comunque garantiti al lavoratore vitto e alloggio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ero rimasto che erano convinti che uscire dall'UEM=default. Si vede che stanno sviluppando la teoria economica con viva originalità

      Elimina
  4. Nel suo libro Chang cita la Finandia come case study di paese che ha sottoposto per molti anni a severi vincoli sia il commercio che gli investimenti esteri, al riparo dei quali la Nokia ha potuto svilupparsi con una sezione elettronica che ha accumulato perdite per 17 anni prima di iniziare a fruttare. Ecco l'epilogo.

    RispondiElimina