sabato 6 giugno 2015

E TRE (4, 5, 6, 7. 8....)!...QUELLO CHE NON VOGLIONO CAPIRE (ma ormai a che serve?)

http://i.ytimg.com/vi/Cbsl8X8N2EI/hqdefault.jpg 

DANIEL SANTOS - ESPERANZA INUTIL


 1. Un "anonimo", in risposta alla dimostrazione della non conformità del reddito di cittadinanza al nostro modello costituzionale, - che fino a quando sarà vigente (bontà di ESSI...) DIFFERENZIA IN MEGLIO, per i lavoratori e per l'aspirazione a trovare occupazione (cioè per il fondamentatale diritto al lavoro), il nostro ordinamento rispetto agli altri dell'Unione -, muove questa prevedibile e già (molte volte) sentita obiezione:
"Sul lungo periodo occorre ripristinare rispetto ns costituzione. va bene. Ci vorranno anni o decenni. Ma adesso per chi non ha nessun reddito perchè non gode di cigs ecc, perchè precario che ha perso il lavoro si può introdurre un reddito minimo che andrà a calare quando il lavoro riprenderà. E' facile condannare altri alla fame o alla pietà dei familiari. "

2. Prima di dare la risposta (che non entrava nei limiti di lunghezza consentiti dai commenti al post precedente), faccio una duplice precisazione:
a) normalmente non pubblico "anonimi", ma data la paradigmatica tipicità delle obiezioni svolte da questo anonimo, colgo l'occasione per fare delle precisazioni che, peraltro, riassumono solo quanto già detto in questo blog, e che, quindi, non sarebbero necessarie se si accedesse cortesemente all'invito di leggersi quanto segue:
1) http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/quello-che-non-vogliono-capire-salario.html
2) http://orizzonte48.blogspot.it/2013/06/quello-che-non-vogliono-capire-2-ancora.html
3) http://orizzonte48.blogspot.it/2014/11/flexicurity-e-reddito-di-cittadinanza.html
4) http://orizzonte48.blogspot.it/2014/09/il-dualismo-il-rddito-di-cittadinanza-e.html
Ma anche:
5) http://orizzonte48.blogspot.it/2015/04/parte-prima-diritto-al-lavoro-pieno.html
6) http://orizzonte48.blogspot.it/2015/04/parte-seconda-diritto-al-lavoro-e-pieno.html (qui c'è un'introduzione propria dedicata al reddito di cittadinanza).

b) se le costituzioni sono considerate l'ostacolo maggiore alla realizzazione del modello neo-liberista internazionalista, una ragione ci sarà; e siccome la nostra è quella più avanzata e correttamente formulata, è chiaro che la nostra stessa Costituzione è l'ultimo, estremo, baluardo espugnato il quale, il "vincolo" restauratore dilagherà in tutta €uropa.

3. Detto questo, e sperando nella correttezza di ogni potenziale interlocutore, questa la risposta alla "obiezione" soprariportata:
Prevedevo questa obiezione che implica la generica (in)comprensione di quanto in precedenza detto e l'ostinazione a non voler approfondire, per partito preso.
 
L'obiezione è del tutto fuorviante: se avessero voluto, cioè se finanziariamente fosse risultato compatibile coi "loro" obiettivi, avrebbero già esteso ammortizzatori sociali e sussidio di disoccupazione a molte altre categorie (il fenomeno sociale è evidente e lo conoscono benissimo).
Il fatto è che non possono-vogliono (programmaticamente) perchè il limite al deficit, comunque denominato e quantificato, serve esattamente a questo: ad ammorbidire gli inoccupati di ogni tipo fino all'accettazione di qualunque soluzione (retributiva).

Ergo: se, in queste condizioni e senza contestarle come ASSOLUTA PRIORITA', si adotta il rdc, entro un breve termine si avrebbe un semplice spostamento, ALLARGATO  però NEI NUMERI, della condizione di bisogno - fame e pietà dei familiari- solo apparentemente redistribuito per fasce di età.
 
Infatti:
- il rdc non può - E NON DEVE, secondo il quadro di vincolo
€uropeo- (come Tsipras sta apprendendo a sue spese) determinare, per lo stesso vincolo monetario e di bilancio, un effetto finale di sostegno aggiuntivo alla domanda: in tali condizioni (non rimuovibili stando nell'UEM), il numero dei disoccupati si stabilizzerebbe o, più logicamente, (v. poi e post linkati sopra) aumenterebbe, determinando un livello ancora minore della prestazione assistenziale.  
Inevitabile (a causa della altrettanto inevitabile flessione della domanda interna, determinata dalla copertura progressiva nel tempo cioè comunque con tagli crescenti di spesa pubblica rispetto alla situazione attuale: cioè esigente una maggior copertura per maggiori numeri di aventi diritto che si creano strutturalmente, ovvero avendosi una copertura costante ma con diminuzione del livello dello stesso rdc);
- la torta, quale che ne sia il finanziamento, SAREBBE COMUNQUE DA SUDDIVIDERE TRA UN NUMERO CRESCENTE DI PERSONE e ciò si accoppierebbe con l'aggiungersi di un maggior numero di pensionati e pensionandi sotto la soglia di povertà (di fatto: che siano o meno sopra la soglia dell'esile copertura del rdc), facendo venire meno anche il residuo di welfare familiare "di fatto".

Eppure non posso che invitare a rileggersi quanto scritto e quanto spiegato da Alberto Bagnai sulla legge di Thirlwall: nel complesso quello che da un lato si sottrae al welfare costituzionale ed alla spesa pubblica e quello che si aggiungerebbe, dall'altro, col rdc risulterebbero, nella migliore delle ipotesi, - e SOLO IN TERMINI IMMEDIATI-, in una situazione almeno di indifferenza (reddito disponibile per welfare invariato);
- invece, nella ampiamente più probabile ipotesi, risulterebbe ancor meno (a meno che non si creda che la vicenda della Grecia sia frutto della nostra immaginazione).

Molta gente perderebbe la casa, com'è puntualmente accaduto in Spagna (informarsi sugli effetti, lì, del rdc; c'è un apposito post di un anno fa e "Podemos" che lo attestano), e si troverebbe beffata.
Anche il percettore di rdc: dove troverebbe il denaro sufficiente per procurarsi un'abitazione e magari, come sicuramente avverrebbe, provvedere a quella perduta da stretti parenti più anziani?

Nel lungo periodo, poi, la spaventosa flessione delle basi contributive - e imponibili tributarie- metterebbe tutti i percettori di rdc nella condizione di anziani tagliati fuori da consumi, abitazione e assistenza sanitaria (lo smantellamento del servizio sanitario pubblico sarebbe inevitabile, per sovvenire alla copertura del rdc in condizioni deflattive salariali e di costante compressione della domanda).

Nell'immediato, dunque, l'unica soluzione seria è rilanciare la domanda: e questo può farlo solo lo Stato, ma solo se non astretto dal vincolo monetario e di bilancio.
Solo in questo caso, infatti, la spesa pubblica, prevista dagli obbligatori programmi costituzionali, ripristinerebbe, in termini rapidi un adeguato livello di occupazione: molto più veloce di quanto agirebbe IN SENSO DISTRUTTIVO, del sub-strato industriale e occupazionale, l'adozione del rdc.
 
Certo, occorre (ri)modificare il mercato del lavoro, riportandolo alla legalità costituzionale, e occorre ripristinare una banca centrale che risponsa a criteri di democrazia previsti dall'art.47 Cost
Ma queste sono vere soluzioni strutturali, che agiscono sulle cause e non le amplificano, come il rdc, che agisce solo a valle sugli effetti (e malamente).

Comunque, dire che "non" adottare il rdc "condannerebbe" i disoccupati (creati dal'euro-austerità) e i precari (creati dalle riforme del lavoro euro-imposte) alla fame è semplicemente sbagliato e addirittura complice del sistema deflazionista neo-liberista €uropeo: le cause di questa condanna, appena indicate e intenzionalmente volute, dovrebbero essere evidenti; e provvedere rafforzando questo sistema non è una soluzione, ma una condanna più dura, solo scontata per tutta la vita e in modo ancora più feroce nella seconda parte della stessa.

Basterebbe riaprire i ruoli della p.a. e consentire un volume di spesa per investimenti e in conto capitale della p.a. equivalenti ai livelli pre-Maastricht, per ottenere un IMMEDIATO rilancio della domanda interna e dell'occupazione VERA.

Ma questo lo si può fare solo uscendo dal vincolo monetario (cioè con la flessibilità del cambio e non affidando ai mercati la collocazione del debito pubblico): CERTO NON SABOTANDO QUESTO PERCORSO RAZIONALE E COSTITUZIONALMENTE CONFORME, e quindi arretrando esattamente sul terreno dove ci spinge l'€uropa ordoliberista.

E' una QUESTIONE DI COMPRENSIONE DELLE PRIORITA' ma per capirlo occorre informarsi e non "bersi" gli slogan preconfezionati ad arte e diffusi dalle oligarchie.
Anche se si crede, magari in buona fede, di fare qualcosa contrario alle loro mire.
Che sono molto ben camuffate in base ad una programmazione che dura da decenni e che trova tattiche sempre nuove per realizzarsi...Se lo si vuol capire

28 commenti:

  1. Ciao Luciano, ho apprezzato molto questo post per via della sua semplicità. Bisogna scendere di livello perché quando si parla di rdc si parla di un dogma di una religione (perché il "grillesimo" questo è) e i salvabili (o sconvertibili?) non sono tanti ma fanno comunque numero. Ma bisogna andarci piano. Piccole dosi in tempi lunghi. Per le pillole di conoscenza e buonsenso, in certi casi (umani), la posologia è questa!

    Il mio timore però sta nel fatto che le informazioni scritte hanno una forza penetrante molto minore di quelle verbali. Laggente non legge. Pensa che a Pisa è stato eletto un Consigliere Regionale solo perché di cognome fa Salvini. Ti rendi conto di che tipo di gente abbiamo a disposizione, per portare avanti la buona battaglia? Bisogna ridurre i messaggi al minimo, sia come lunghezza che come complessità. Altrimenti da questa situazione se ne esce solo dal camino, if you know what I mean. Ultimamente sono molto scoraggiato e sto cercando di pensare più alle mie faccende personali. La buona battaglia assorbe troppo tempo ed energie ma a causa del substrato di cui disponiamo l'esito positivo potrebbe arrivare troppo in là nel tempo. O mai. E io sto diventando misantropo.

    Ciao!

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    1. Salvatore,
      sei troppo giovane per ritirarti dalla lotta. Questa è diserzione.

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  2. Grillo e Casaleggio non hanno iniziato l'altro ieri a costruire il frame: hai voglia di ripetere ciò che *non* è ovvio anche mille volte.

    Il diavolo gioca sempre in discesa.

    Insomma, se la Storia non sta finendo, queste che si mettono a disposizione sono tutte armi e munizioni per il contrasto del processo di lobotomizzazione delle classi subalterne.

    L'umanità post-moderna pare sarà una piramide composta da una base di ominidi dementi con al vertice la solita élite psicopatica gonfia di antidepressivi. Bella roba.

    Che Fogno!

    Comunque, rileggendo la più che secolare Storia moderna, sono arrivato alla conclusione che Dio non è morto. È matto.

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  3. Di quanto scritto da 48 vorrei sottolineare un dettaglio che si collega al tono di urgenza del messaggio di Anonimo (("Sul lungo periodo... ma adesso").
    Il reddito di cittadinanza è un provvedimento "grosso", una di quelle "riforme strutturali" che siamo ossessivamente invitati a fare al più presto. Avete presente l'urlo FATE PRESTO! del Sole/24 che invocava il governo Monti.
    Scusate se cerco di ragionare: sta venendo l'alluvione, l'acqua sale, QUINDI occorre fare SUBITO una legge sulle dighe. Ma dov'è il senso?
    Non si può modificare sostanzialmente la legge Fornero, l'emergenza c'è ma non si possono prendere misure adeguate (o anche inadeguate) perché il vincolo di bilancio lega mani e piedi con catene di ferro... e ALLORA occorrono misure di ampio respiro (strutturali)... che comunque dovranno stare rigidamente entro i limiti "naturali" (naturali???) prescritti dai trattati. E che saranno risolutive: ce lo assicurano solennemente le stesse persone serie che ci annunciano solennemente, da anni, una ripresa che non arriva mai. Per colpa nostra, come è successo in Grecia, ma questa è la seconda parte del ritornello.
    E in questa colossale manipolazione hanno coinvolto anche figure che ritengo oneste e certamente non liberiste come don Ciotti. E' desolante. Ma nelle emergenze la lucidità è la prima risorsa.

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    1. Siamo poi davvero sicuri che “ci vorranno anni o decenni” per “ripristinare il rispetto per la nostra Costituzione”? Non proprio. Un governo che volesse agire d’urgenza potrebbe rapidamente procedere a riaprire i ruoli della pubblica amministrazione ed a sostenere settori industriali di importanza prioritaria. Questo sarebbe il rispetto della Costituzione, e ci vorrebbe poco tempo per decidere. Con una linea del genere l'Italia si troverebbe a scontrarsi contro i trattati europei e potrebbe sfruttare la situazione a proprio vantaggio puntando all’obiettivo del “facciamoci buttare fuori”.

      L’idea dello Stato lento ed incapace è un’opinione in gran parte prefabbricata, diffusa a larghissima scala dal martellamento dei media, e nasconde la mole dei problemi che lo Stato deve affrontare, e perciò è una forma di illusione finanziaria. È il luogo comune che è servito per imporre le privatizzazioni, ed è sempre il solito.

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  4. Grazie Luciano per la pazienza e la chiarezza.

    Priorità!!!

    La prendo da dove sono più a mio agio (noi e gli altri animali).
    Gildagigi gatta, 21 anni, problemi renali, cardiaci, polmonari/respiratori. Non un buon matrimonio a tre e però e però, Gildagigi ha un'ottima costituzione.
    Due Venerdì addietro, notte, la portiamo d'urgenza dalla veterinaria. Respira a fatica. Non entro nei particolari (troppo patire), ma quella poteva essere l'ultima volta insieme.
    Due manovre ardite: sedazione e cortisone (che con quel cuore e quei reni sono mooolto ardite).
    Gildagigi è sempre la gatta fiera che era da giovane, com-prende tutto quello che le occorre per essere gatta ed è qui acciambellata mentre io scrivo in questa domenica di un torrido Giugno fiorentino.

    Questione di comprensione delle priorità!

    (Alessandra/Cassandra da Firenze. Cento di queste vibrisse a tutti noi e alla veterinaria. G. Rossini "Duetto buffo di due gatti". Victoria de los Angeles, Elisabeth Schwarzkopf, Gerald Moore al piano)

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  5. L'ordine delle priorità sarebbe esattamente l'opposto di quanto percepito dalla massa e dall'Anonimo.

    PRIMA ripristini il modello costituzionale fondato sul lavoro e crei un sistema che tende ad occupare tutti.

    POI istituisci un reddito di assistenza per chi è disoccupato...diciamo per le falle del sistema non perfetto.

    non il contrario.

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  6. Non diamo sempre addosso agli anonimi o alla massa ma chiediamoci chi inocula nella massa il senso comune; non possiamo sempre condannare la massa da sempre soggiogata dai media e da una schiera di intellettuali ben pagati che fanno di tutto per non fargli capire che cosa sta accadendo; se il popolo non comprende non buttiamo il popolo ingenuo condannandolo due volte, ma buttiamo i media e gli intellettuali al seguito una sola volta e per sempre.

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    1. Ecco appunto.
      Qui mai nessuna condanna per la massa, che, se anche interviene in "anonimo", riceve lunghe, PLURIME e pazienti risposte (considerata la evidente "pregiudizialità" della posizione espressa dall'anonimo, comune e incrollabile in una vasta serie di cittadini condizionati, senza volerlo sospettare nemmeno).
      Risposte in cui, oltre a dargli informazioni di cui non avrebbe da altra parte la acquisibilità (ma a quanto pare inutili; come dimostra il fatto che questo post è una costola dei commenti del precedente, a seguito di una controrisposta che ignorava quanto in un primo momento osservato), viene in realtà AVVERTITO della manovra mediatica.
      E anche questo, speriamo di no, ma probabilmente invano...

      Una manovra mediatica sul rdc che, tra l'altro, ha solide e plurime radici nella instaurazione del mercato del lavoro €uropeo
      http://www.huffingtonpost.it/2015/06/06/maurizio-landini-coalizione-sociale_n_7525544.html
      http://www.repubblica.it/economia/2015/06/05/news/reddito_di_cittadinanza_voices_from_the_blogs-116081256/
      http://temi.repubblica.it/micromega-online/reddito-di-cittadinanza-il-modello-sociale-europeo-che-l%E2%80%99italia-ignora/
      (qui la radice €uropea, che spiega anche il perchè oggi sia tanto usato l'argomento del #facciamocome, è inequivocabilmente illustrata).

      Qunato al chiedersi chi inoculi nella massa il senso comune, l'uso del plurale non è riferibile a questo blog ma probabilmente a una esigenza da te sentita.

      In questa sede credo di poter dire che il tema è stato affrontato come in nessuna altra.
      Devo elencare una sfilza di post o dò per scontato che li hai letti e che ti stai riferendo ad un problema generale esterno a questo blog?


      Tanto per

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  7. Buona sera, sono nuovo di questo blog quindi mi scuso se non ho avuto tempo di leggere tutti i link riferiti al tema. Mi sembra che l'argomentazione strutturale del post tuttavia sia questa: poichè il Rdc si situa nel contesto del pareggio di bilancio e delle altre regole "europee" avrebbe bisogno di prendere le coperture dalla spesa pubblica, da "spending review" che riguarderebbe come al solito servizi e prestazioni sociali, non facendo altro che spostare una voce di spesa da una tasca all'altra. Siccome poi l'austerità ci imporrà ancora surpus effettivi queste coperture andranno inoltre ad abbassarsi col tempo. Non ci sarebbe dunque alcun beneficio nell'aumento della domanda interna. Tra le voci "ufficiali" dalla copertura al Rdc però trovo questo: «aumento della tassazione dei giochi d'azzardo, aumento delle tasse alle grandi imprese del petrolio e del gas (senza aumento dei prezzi al consumo e quindi senza ricadute sulle bollette), vera riduzione dei costi della pubblica amministrazione e dei costi della politica (riduzione delle indennità parlamentari, eliminazione enti inutili, taglio agli affitti della P.A., taglio alle spese di consulenza della P.A., taglio auto blu), taglio alle pensioni d'oro e divieto di pensioni cumulative, taglio delle spese militari». Un'allocazione di fondi in queste voci non incentiva, come sapete, una quantità di domanda nell'economia "reale" (consumi, pmi) equivalente ad una loro allocazione tra le fasce più deboli. La mia domanda allora è: il problema è che credete sia irreale che tutte le coperture del Rdc siano tratte da voci come queste, che riguardano risorse che in fin dei conti vanno a finire in investimenti speculativi finanziari, o nei guadagni di pochi manager di poche compagnie (come l'industria delle armi)?

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    1. Perdona, su questo blog tutti questi argomenti sono stati affrontati.
      Quelle coperture non solo non è assolutamente vero che non corrispondano ad una "quantità di domanda" nell'economia reale (da dove trai questa fantasiosa supposizione?), ma sono state in gran parte già sfruttate e non sarebbe comunque seriamente sufficienti. Certo ci si può inventare qualsiasi stima e scriverla su un progetto di legge senza sapere minimamente compiere una valutazione d'impatto e considerare il moltiplicatore della spesa pubblica. Cioè esattamente, e non è un caso, l'errore di FMI e Commissione sulla Grecia. A tacere poi della appena dichiarata illegittimità costituzionale della fiscalità aggiuntiva sulle industrie petrolifere (Robin tax).
      La domanda finale quindi è una mera supposizione nata da una iperconvizione non corrispondente ad alcun effetto economico effettivo delle variazioni di spesa pubblica. Ovviamente, leggendo i post di questo blog si può capire perchè

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    2. E comunque non sposta da una tasca all'altra. Questo solo in apparenza.
      In realtà i tagli di spesa (prego leggere con attenzione), QUELLI CHE VERAMENTE OCCORRERA' APPORTARE, incidono sulla posizione degli stessi (creduloni) beneficiati, privandoli di ulteriore domanda che crea occupazione e di una crescente serie di servizi e utilità (cioè sanità pubblica e possibilità di abitazione) che verrebbero precluse inevitabilmente entro un periodo di tempo più o meno rapido.

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  8. Premettendo che non è mio interesse difeendere nessuno o tifare per Grillo o per altri, ma quello che ho "supposto" non è una fantasia, bensì una banale evidenza, in assenza della quale sarebbero meno spiegabili anche le così dette crisi di sovrapproduzione (o sottoconsumo). Una distribuzione di redditi e risorse più rivolta verso l'alto della piramide dirotta risorse verso circuiti come quello prettamente finanziario o speculativo e comprime consumi e produzione nel resto dell'economia, forse non mi ero spiegato bene.. Le voci di copertura mi sembra che appartengano - non tutte, ma soprattutto, anche in modo non subito evidente http://www.beppegrillo.it/2015/04/17_miliardi_per_il_redditodicittadinanza.html - a questi tipi di redditi, come le spese militari, gli sprechi della pa (spesso regalia a imprenditori e compagnie privilegiate più che stipendi a dipendenti), i vari privilegi, ecc.. Insomma non sostengo che il Rdc sia una cosa perfetta ed ideale, ma che possa contribuire a spostare risorse dall'alto verso il basso con un conseguente miglioramento della domanda, cosa riconosciuta da tante osservazioni ..

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    1. Rileggiti le risposte: le tue induzioni sono errate. E comunque quelle fonti non sarebbero mai sufficienti a fornire la copertura necessaria.
      Per cortesia, leggiti i post linkati e cerca di capire cosa sia la spesa pubblica senza aderire a visioni moralistiche funzionali all'attacco neo-liberista allo Stato. La questione degli sprechi della p.a. è una gigantesca bufala ordoliberista. E così la storia, costruita ad arte, dei privilegi, specie se comparata con le vere cause dell'aumento del debito pubblico italiano.
      Di post che parlano dell'andamento della spesa pubblica e delle sue componenti ne trovi su questo blog.
      La spesa pubblica italiana, al di là del folcolore mediatico e strumentale, è ai minimi termini. Da questo dipende il livello di caduta della domanda e di disoccupazione che determina il contrarsi della base imponibile e l'alta pressione fiscale.
      Se vuoi proseguire a interloquire su questo blog sarebbe il caso che approfondisci questi aspetti di cui si parla da più di due anni.
      Se ti interessa...per il tuo stesso bene

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    2. "La questione degli sprechi della p.a. è una gigantesca bufala ordoliberista." ??!!

      Spesa pubblica, Gdf: nel 2013 sprechi e frodi per 5 miliardi

      Spesa pubblica, Gdf: nel 2014 sprechi e frodi per 4,1 miliardi

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    3. Ecco uno che si inserisce nel luogocomnismo livoroso, portando la sua fonte mediatica (imprecisata), che tra l'altro non dimostra nulla sulle coperture (per decine di miliardi), per affermare un fatto che ci dice che la GdF fa (giustamente e istituzionalmente) azione di repressione di reati contro la p.a.,della cui eventuale conferma in sede giudiziaria ancora non sappiamo nulla, dovendosi poi vedere fatto per fatto a cosa attengano tali frodi e quale differenziale di spesa effettivo ne sia scaturito, conoscendo gli atti.
      Ma no, la notizia in pillole è già offerta e pronta per la diffusione emotiva: come la bufala, inutilmente smentita, dei 60 miliardi del costo della corruzione.

      Ebbene, questo problema affrontato in questa sede molte volte, mostrando come le VERE SOLUZIONI NON SIANO MINIMAMENTE PRESE IN CONSIDERAZIONE E CHISSA' PERCHE', non attiene in alcun modo al problema macroeconomico e finanziario pubblico di un'azione deflattiva accelerata del mercato del lavoro, precarizzato e flessibilizzato, determinata dal reddito di cittadinanza.

      A parte che tagliare indiscriminatamente le spese per contratti della p.a. (cioè tagliare la domanda aggregata, cioè il PIL), là dove si annidano frodi e corruzione, non è soluzione razionale e legalitaria del problema, ma esattamente la più odiosa e cinica delle spinte mediatizzate a determinare ulteriore disoccupazione.

      Ma di questi interventi non farò più pubblicazione in questa sede.

      Non c'è tempo da perdere con gli automi del "ilproblemanonèl'€uropamacastacriccacorruzione".

      Avete tutti i media 24 ore su 24 dalla vostra parte, da 30 anni, e avete, IN MILLE MODI DETERMINATI DALLA IGNORANZA OSTENTATA COME MERITO, contribuito a schiavizzare e deindustrializzare l'Italia, affondandola nel livore e nella guerra tra impoveriti, senza essere capaci di scorgere la schiavità che veniva imposta con questi slogan, ma anzi leccando la mano che vi bastonava!

      E non siete capaci altro che di continuare a rafforzare questo frame. Questo insopportabile moralismo autorazzista che non considera che frodi e corruzione sono esattamente riscontrabili in ogni altro paese, anche su scala maggiore e ciò corrisponde, nella sua massima espressione finanziaria, al controllo istituzionale implacabile dell'oligarchia €urotrainata.
      BASTA! QUI NON SIETE BENVENUTI

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    4. Caro Yanez, 3100 euro di interessi in 32 anni sono il vero spreco, 97 miliardi all'anno. Le chiacchere stanno a zero.

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    5. Naturalmente 3100 miliardi di interessi, come documentato qui

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    6. Ah, e sugli sprechi, e l'economia in nero (i famosi 250 di miliardi di sommerso ecc.)... ma se sono un macigno x l'economia, perchè ora l'hanno praticamente incluso nel conteggio per "risollevare" PIL?

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  9. Potrebbe essere, ma ovviamente qui i dottori della Neuro, di cui si diceva a proposito dello sconcertante post precedente, sarebbero più equipaggiati per seguire i contorcimenti di queste malattie con qualche speranza di successo, ebbene potrebbe essere che alcuni di costoro che apparentemente mettono il solito disco rotto, siano in effetti solo vettori di informazioni impacchettate altrove per l'uso e il condizionamento più spicciolo, o per generare intenzionalmente solo bagarre. Molti infatti sono i vantaggi della vasta disoccupazione, soprattutto giovanile, anche quando si vuole fare della semplice campagna elettorale. Ad esempio qui, tra le usuali obiezioni si vedono in un intervento, anch'esso standard, citati solo gli anni 2013 e 2014, e perché mai limitarsi a due anni recenti e in sequenza? Perché non riportare magari anche i dati, o meglio i “miglioramenti” eventuali degli anni 2012-2013, o magari 2011-2012?
    Naturalmente è una cosa che interessa poco chi è oramai immune dal mantra, ma chi è sensibile a certi rilievi, sarà portato a focalizzarsi sulle date riportate, e potrà ben apprezzare così, si, i miglioramenti, ma soprattutto i precisi miglioratori che hanno portato le migliorie. I quali naturalmente non possono essere troppi, risalendo eccessivamente nel tempo, perché magari potrebbe venir fuori che vi fossero miglioratori precedenti migliori dei miglioratori recenti.
    E questo può fare la differenza per chi ci deve sbarcare il lunario.

    Stavolta sono stato io il cattivo.

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  10. beh io considererei spreco ad esempio gli incentivi agli imprenditori che delocalizzano. o i finanziamenti alle scuole paritarie private. o i fondi che diamo ogni anno alla UE. o i soldi del ESM.

    ma ho come il presentimento che questi sprechi qui non verranno toccati mai.

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    1. MA poi: cosa è uno spreco? Esiste il reato di "spreco"? No, eppure il concetto in astratto non coincide con un reato specifico e in nessun modo ci dice perchè lo spreco si sia verificato.

      Se poi si va a vedere a valle dei vari programmi di spesa, agli effetti (peggiorativi) relativi a crescita e equa redistribuzione, allora hai correttamente indicato degli sprechi che, curiosamente, non indignano i moralisti anti-Stato..
      E ce ne sarebbero altri ancora da aggiungere

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    2. Sui fondi UE salta sempre fuori che siamo noi italiani a non essere bravi a presentare progetti che rientrino nei parametri previsti ... e si parla di miliardi di €!
      Risultato è che la differenza fra quanto versiamo e quanto ci viene ristornato è in forte passivo.
      Potrebbe essere un tema su cui fare un approfondimento più accurato per smarscherare eventuali altri raggiri da parte delle istituzioni Europee.

      http://www.eurispes.eu/content/l%E2%80%99italia-met%C3%A0-le-occasioni-perdute-fondi-ue-ancora-da-spendere-pi%C3%B9-della-met%C3%A0-delle-risorse


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    3. come hai insegnato, sempre la solita storia: la spesa per il sociale è spreco. quella per il capitale un dovuto aiuto a chi crea lavoro....questi santi.

      il liberismo e la concorrenza per i poveri. l'aiuto di stato per i ricchi.

      poi costruiamo le sovrastrutture ideologiche che lo giustifichino.

      e, se siamo proprio magnanimi, elargiamo il grano gratis ai plebei perchè non si sollevino.

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  11. Tutto giusto,ma quanti ancora dovranno soffrire e morire prima di rivedere il ritorno alla sovranità monetaria etc.Non si potrebbe attuare una sorta di piano Jefes come quello Argentino,in cui lo Stato da lavoro socialmente utile in cambio di reddito?

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    1. Non si potrebbe (perchè non lo si vuole, volendosi l'euro): è esattamente l'opposto di ciò che ci chiede l'€uropa (cioè deflazione salariale mediante aumento della disoccupazione strutturata e provvidenze che eliminino ammortizzatori sociali legati al livello retributivo individualmente maturato con la contrattazione collettiva, instaurando un livello standard verso il basso, che mitighi sostanzialmente effetti di deflazione altrimenti troppo brutale e devastante).

      E' un po' come chiedere di cambiare i trattati, battendo i pugni sul tavolo.
      In astratto è una soluzione (sub-ottimale, comunque), ma nei rapporti di forza che governano il diritto internazionale, come dimostra il caso Grecia, è del tutto irrealistico: si fa prima a uscire dai vincoli del trattato. E' più rapido e certamente efficace.
      Le illusioni hanno le gambe...Tsipras

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  12. I trattati, ove non corrispondano ai superiori interessi nazionali, possono sempre essere denunciati, come dimostrano 5.000 anni di storia. Ma quello che mi angoscia, in questa surreale disputa su di un ipotetico rdc, è come collocare l'arrivo di centinaia di migliaia di stranieri da mantenere. Si pensa di aprire campi profughi, requisire case......ma perché, perché? Non vengono neppure da paesi in guerra...minacciano di abbassare le pensioni, ma come li manteniamo, se non abbiamo abbastanza per noi?

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