mercoledì 4 febbraio 2015

IL DISCORSO- 2: IL PERCORSO DI UN GIURISTA E L'OSSIMORO COSTITUZIONALE DEL VINCOLO ESTERNO.

 Francesco, l’ossimoro che sale in cattedra

1. Trovo importante per far comprendere meglio quanto detto alla fine del precedente post sull'(impervio) "percorso di un giurista", riportare due passaggi positivamente considerabili del discorso tenuto dal Pres.Mattarella
Questi passaggi contengono una novità rispetto alla precedente visione che hanno finora offerto le nostre Istituzioni: l'accostamento, coerente e illuminato, tra crisi economica e distruzione del rispetto dei principi e dei valori irrinunciabili della Costituzione:

"La lunga crisi, prolungatasi oltre ogni limite, ha inferto ferite al tessuto sociale del nostro Paese e ha messo a dura prova la tenuta del suo sistema produttivo. Ha aumentato le ingiustizie. Ha generato nuove povertà. Ha prodotto emarginazione e solitudine. Le angosce si annidano in tante famiglie per le difficoltà che sottraggono il futuro alle ragazze e ai ragazzi. Il lavoro che manca per tanti giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la perdita di occupazione, l'esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi sociali fondamentali. Sono questi i punti dell'agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni al popolo. Dobbiamo saper scongiurare il rischio che la crisi economica intacchi il rispetto di principi e valori su cui si fonda il patto sociale sancito dalla Costituzione. Per uscire dalla crisi, che ha fiaccato in modo grave l'economia nazionale e quella europea, va alimentata l'inversione del ciclo economico, da lungo tempo attesa".
"E' indispensabile che al consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita, da articolare innanzitutto a livello europeo. Nel corso del semestre di presidenza dell'Unione europea appena conclusosi, il governo - cui rivolgo un saluto e un augurio di buon lavoro - ha opportunamente perseguito questa strategia. Sussiste oggi l'esigenza di confermare il patto costituzionale che mantiene unito il Paese e che riconosce a tutti i cittadini i diritti fondamentali e pari dignità sociale e impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l'eguaglianza".

2. Passaggi, precedenti e successivi, dello stesso discorso confermano, tuttavia la natura irrisolta di ben altri accostamenti che si trovano all'interno di quelli ora riprodotti.  
Traspare l'inconsapevolezza, o l'attuale "incomprensione" della reale dimensione del "livello europeo": questo è la causa principale (come ancora ieri ha riaffermato Stiglitz) della crisi che attanaglia la sopravvivenza del "patto sociale" e del " riconoscimento a tutti i cittadini dei diritti fondamentali e della pari dignità sociale". 
Che tale livello europeo non possa mai, - se non a condizioni ormai divenute utopistiche e da sempre estranee al brutale scenario che sta letteralmente infiammando l'intera Europa -,  costituire una "soluzione", per "articolare una robusta iniziativa di crescita", può essere compreso solo comprendendo una scomoda verità: cioè i radicali meccanismi che proprio l'Europa ha intenzionalmente innescato per impedire l'adempimento dell'obbligo de "la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l'eguaglianza". 

3. Colmare questo "gap" cognitivo è un compito arduo per un giurista, essendo d'ostacolo il filtro della vulgata "economicistica", - di valore esclusivamente ideologico e antitetico al paradigma della Costituzione-, che è ormai recepita dalle deboli vestigia del costituzionalismo italiano.  

Ma se ci si trova nella posizione di "arbitrare" una partita dalla quale dipende la salvezza del Paese, e della stessa possibilità di mantenere in futuro l'esistenza stessa dei diritti fondamentali costituzionali, questo gap va assolutamente colmato
Il momento è così grave che, per la democrazia costituzionale, non ci sarà una seconda possibilità.
Per l'Italia, come comunità sociale di esseri umani che possano condurre un'esistenza "libera e dignitosa", non ci sarà una seconda possibilità.
E la difficoltà del compito che attende il Presidente della Repubblica risiede integralmente nel saper rinunciare a questa conciliazione di opposti". Cioè all'ossimoro che attanaglia l'Italia da 30 anni e che assume le vesti, ormai tragiche, per i suoi costi sociali ed economici, del vincolo esterno.

25 commenti:

  1. Perdonami, ma io non mi sento così' ottimista. Innanzitutto ha ribadito che è necessaria l'Unione politica europea che io, tu e chiunque sa che non potrà mai esservi perché non è funzionale al dominio mercantilistico del continente da parte di Germania Co.. Un "più Europa" magari più raffinato ma sempre più Europa.
    Tu dici che arbitrerà bene. Ma se il nome è stato veramente suggerito da Mario Draghi al maggiordomo Renzi dovremmo presumere che anche Draghi farà parte del coup de théâtre che svelerà alla fine la natura salvifica di questi personaggi da tutti creduti malvagi fino a quel momento?
    Inoltre, come ho puntualizzato nel mio articolo, il Presidente loda Renzi per presunte strategie perseguite in Europa ai fini dell'uscita dalla crisi ma come sappiamo, il semestre è stato il solito bluff e non si vedono all'orizzonte "strategie" anticicliche. Senza contare che quegli effetti nefasti sull'economia e la vita degli italiani del passaggio che citi sono stati provocati dal governo golpista voluto dal predecessore al quale Mattarella rivolge un ringraziamento "particolarmente intenso".
    Last but not least, anche Mattarella è per le riforme, che sappiamo essere niente di buono. O esistono riforme buone delle quali non abbiamo ancora, da profani, conoscenza essoterica?
    Quindi? Tutta scena in attesa del superamento della quadratura planetaria e della riscossa o niente di nuovo sotto il sole? Propendo purtroppo per la seconda ipotesi ma spero di potermi ricredere.

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    1. 1. Barbara però: dov'è 'sto ottimismo?
      E cosa hai letto del post?
      MI ripeti obiezioni che ho specificamente mosso!
      "Che tale livello europeo non possa mai, - se non a condizioni ormai divenute utopistiche e da sempre estranee al brutale scenario che sta letteralmente infiammando l'intera Europa -, costituire una "soluzione", per "articolare una robusta iniziativa di crescita", può essere compreso solo comprendendo una scomoda verità: cioè i radicali meccanismi che proprio l'Europa ha intenzionalmente innescato per impedire l'adempimento dell'obbligo de "la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l'eguaglianza".

      2. E dove MAI NELLA VITA dico che "arbitrerà bene", se affermo che non potrà farlo se prima non colma il "gap"?

      "Colmare questo "gap" cognitivo è un compito arduo per un giurista, essendo d'ostacolo il filtro della vulgata "economicistica", - di valore esclusivamente ideologico e antitetico al paradigma della Costituzione-, che è ormai recepita dalle deboli vestigia del costituzionalismo italiano.

      Ma se ci si trova nella posizione di "arbitrare" una partita dalla quale dipende la salvezza del Paese, e della stessa possibilità di mantenere in futuro l'esistenza stessa dei diritti fondamentali costituzionali, questo gap va assolutamente colmato."

      3. Ti invito a rileggerti anche quanto detto nel post di ieri:
      http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/il-discorso-il-percorso-del-giurista-il.html
      Integralmente, perchè l'ho fatto apPosta per dissipare equivoci che considero un po'...ingenui.

      Un inconveniente che non ci possiamo permettere ORA, relegando se stessi al ruolo protestatario e subalterno di chi, in fondo, accetta implicitamente un'autorità proprio RIPONENDO IN ESSA alte aspettative teoriche ("dai facci vedere che fai!") prive di qualsiasi risconto di ragionevolezza e regolarità previsionale.

      E aspettative basate, ancor peggio, sul bisogno di autoincardinarsi in ruoli definiti (so' vittima: e tu devi riolvere perchè se no tradisci e sei tu il copevole!) che rispondano alla nostra inconscia rimozione della situazione disperata da cui non ci può trarre fuori che non è migliore di noi.
      E LA SOLUZIONE NON è DIRGLIELO come rivendicazione dal basso...(tra l'altro inascoltata).

      ORDUNQUE:
      "Qualsiasi aspettativa sull'attuale Presidenza, va EVENTUALMENTE misurata solo ed eclusivamente sul metro della legalità costituzionale, parametrata ai principi fondamentali e rapportata a singoli snodi istituzionali che si attualizzeranno nelle prossime settimane, mesi ed anni.

      Probabilmente, anche su questo piano, avremo un processo lento e non lineare di carburazione.

      Ma il 25 luglio è già cominciato: NON fu affatto, nonostante la facile conclusione a posteriori (nulla più che un vulgata illusoria), una "fine del regime", ma un suo TENTATIVO ESTREMO DI AUTOPRESERVAZIONE (moderata e possibilista di fronte alla sconfitta conclamata) che, con l'8 settembre, portò addirittura a Salò da una parte e a un governo fantoccio USA dall'altra.

      Se non si tiene presente questo dato storico fondamentale si finisce in aspettative completamente deludibili a ogni nuovo episodio di questa fase.
      Va così e andrà anche peggio...prima di andare meglio. E potrà andare meglio NON PER FORZE ENDOGENE ITALICHE, MA PER UN "CONTROVINCOLO ESTERNO"."

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    2. Ovviamente è "CHI non è migliore di noi" (riferito alla consapevolezza e alla, comunque, conseguente auto-responsabilità nel decidere della propria esistenza. Solo perchè siamo ancora vivi)

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    3. E' sicuramente un mio limite ma limitarsi al "lasciamolo lavorare" senza analizzare da dove proviene questo presidente e dove probabilmente dovrà andare, a meno di non voler credere alla casualità delle nomine o all'utilizzo dell'esclusivo metro del merito, mi pare difficilmente comprensibile.

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    4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    5. Anonimo, queste cose in "anonimo" non sono esattamente nello spirito di informazione scientifica e ragionata di questo blog.
      Peraltro sono conclusioni a cui, con grande facilità, si cerca di "spingere" in vari organi di stampa: insomma, abbastanza diffuse e non particolari "risvolti" non conoscibili. Poi ognuno, in base ai fatti che ritiene di conoscere può fare le sue valutazioni.

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    6. @Barbara: continua un equivoco e non so più come spiegarmi.

      1. Ma dove ho scritto, in termini indicativi, "lasciamolo lavorare" quando ho invece detto: "DOVRA'" (che lo voglia o no) LAVORARE SU UNA SITUAZIONE DI CRISI CHE NON LASCERA' SPAZIO A MEZZE DECISIONI O AL TIRARSI INDIETRO RISPETTO AD UNA CRISI IN AGGRAVAMENTO?
      L'evoluzione non gli consentirà decisioni "sfumate": si saprà senza discussioni che direzione vorrà prendere. O, peggio, che alla fine "potrà" prendere...

      2. E dove ho MAI implicato "senza analizzare da dove proviene questo presidente e dove probabilmente dovrà andare", se pongo come scenario INEVITABILE il neo-25 luglio (a mio parere già iniziato) e il futuro di un CONTROVINCOLO ESTERNO che farà precipitare la stessa situazione e CHE ESCLUDE OGNI RUOLO AUTOCTONO DI UN SALVATORE DELLA PATRIA INTENZIONALMENTE "ITALIANO" (che abbia, alle sue spalle il percorso x o y, tanto non cambia molto)?

      Il fatto che sia un giurista "vero" (e una persona che conosco personalmente per la sua educazione e correttezza) gli dà SOLO ALCUNI mezzi di comprensione e decisione: ne rimangono fuori quelli essenziali, che qui evidenzio.

      Il resto, poi, è valutazione di contorno operabile, e tuttavia difficilmente influente sui termini del problema che cerco di evidenziare.

      Ti voglio sempre bene, ma non mi attribuire intenzioni e affermazioni che non ho fatto...

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    7. condivido assolutamente

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  2. In quanto politico di mestiere non può non conoscere l'architettura incostituzionale delle Istituzioni europee e dell'euro. pertanto il suo discorso (di Matarella) suona come una ulteriore campana a morto

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  3. ma se il 25 luglio sarebbe già verficatosi....si riesce a individuare un evento singolo? un insieme di eventi ristretto? forse mi son perso un post passato?

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    1. Non esattamente: si sta verificando in un processo al rallentatore ad effetti equivalenti, in atto e non compiuto ancora

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    2. un gran consiglio particolarmente lungo insomma....altrochè alle 2 di notte.

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    3. Già, la lunga notte della Repubblica (quella vera, non quella manovrata che ci rifilarono pro SME e "divorzio")

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  4. Quarantotto, quale sarebbe il modo più efficace per colmare il "gap" Presidenziale?

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    1. La difficoltà dei giuristi è evidente. Un problema che si trascina dalla questione del "divorzio" e su cui, all'inizio di questo blog, richiamai l'attenzione a prescindere dal singolo esponente (post sulla "precomprensione"). I nodi vengono drammaticamente al pettine...

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    2. OT, ma....a proposito di divorzio.
      Vedo oggi sull'ANSA che la BCE ha chiuso i rubinetti verso la Grecia. Alla faccia dell'organo tencnico indipendente. Questo è un organo che fa politica, e che asseconda le politiche di alcuni al posto di quelle di altri.
      Ed è la riprova della malafede alla base di chi propugna l'idea della banca centrale indipendente: non è un organo tecnico, ma un organo squisitamente politico che impone agende politiche ed è in grado di condizionare e neutralizzare altri organi politici senza poter essere da essi limitato.

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    3. La BC "indipendente" non è detto che sia una BC "intelligente"; con tutto quello che (non) ha combinato finora. Certo politica è politica...della forza per il più forte.
      Ma temo che, ora più che mai, non colga più quale sia l'effettivo "parco" dei giocatori seduti al tavolo (e lo dico perchè ho ripreso a seguire le news USA che non mostrano alcuna eccessiva preoccupazione: qualcosa vorrà dire!).

      Per capirsi come il gioco non sia quello che si starebbe "chiudendo" oggi
      http://russeurope.hypotheses.org/3397

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    4. Bell'OT... tecnicamente non "hanno chiuso i rubinetti alla grecia". Le banche elleniche non hanno più collaterale "eligible" (i bond greci sono a livello junk secondo agenzie rating, la BCE non può accettarli da statuto se non in deroga come faceva negli ultimi tempi) per accedere alle aste BCE (0,05%). Devono quindi rivolgersi alla BC greca (col cordone ELA, Emergency liquidity Assistance, verso BCE) però al tasso 1,55%. L'Ela può essere revocato, anche questo, con maggioranza 2/3 board. Come dire, la BCE stringe l'assedio cercando di prendere gli assediati per fame... Un tassello in più per capire che qui siamo all'interno di ideologie, nè di politiche nè di razionalità economica.

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    5. E rammento, in tema, queste chicche ormai d'antan
      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/07/banche-concorrenza-eullala-aiuti-di.html
      http://vocidallagermania.blogspot.it/2013/04/stampanti-francesi-e-rischi-tedeschi.html
      http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2013/03/mentre-leurozona-e-nel-caos-lirlanda-si.html

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    6. Sembra però che Varoufakis, esperto di teoria dei giochi, stia utilizzando la tattica della coercive deficiency (come afferma Sapir). Il salvami o buttami fuori. Se raggiunge il primo scopo, diamo vita all'Unione di trasferimenti. Se il secondo, non potrà dire di non averci provato. Chissà come andrà a finire. Sono tempi bui, ma interessanti.

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  5. Ciao Quarantotto, mi permetto di fare una piccola riflessione personale concernente la nostra classe politica. Ipotizziamo come per incanto che una forza politica in modo inatteso, prendesse come riferimento il nostro modello Costituzionale, e una volta raggiunto il potere in modo Democratico iniziasse a perseguire l'interesse Nazionale. Credo che per il solo fatto di perseguire l'interesse Nazionale, chi si definisce di sinistra, già la eticherebbe come una forza fascista, eversiva dell'ordine costituito. Inoltre troverebbe fortissime resistenze nel mondo finanziario/bancario, e dai vertici di Banca d'Italia con il suo alone dogmatico d'infallibilità,( lo ha detto il governatore della banca d'Italia quindi non si discute). C'è poi da chiedersi come si rapporterebbero, con questa presunta forza politica, i servizi segreti, gli alti vertici dell'Arma della Polizia, dell'Esercito della Marina e dell'Aviazione. Insomma presumo che troverebbe fortissime resistenze sul fronte Interno.
    Poi ci sarebbe da chiedersi un' altra cosa, come reagirebbe la comunità Internazionale?
    Provo a spiegarmi; dall'inattesa giravolta riguardante lo Sme di Andreotti, l'intera nostra classe politica, forse con alcune ed isolate eccezioni, ha smesso di perseguire l'interesse Nazionale pur di essere accolta e benvoluta nel prestigioso Club Europeo ed Atlantico. Anzi dirò di più, questi nostri rappresentanti politici erano e sono disposti a vendere anche la nostra anima pur di essere coccolati dalla comunità internazionale. A questi non passa neppure nell'anticamera del cervello di entrare in conflitto con questi ambienti. La prova provata l'abbiamo avuta nell'autunno del 2011 e la si leggeva nel volto smarrito, spaventato, sconvolto ed allibito del più esuberante e spavado dei nostri politici, ( Berlusconi) per il solo fatto di essere stato ignorato durante un vertice europeo.
    Insomma questa ipotetica forza politica dovrebbe rapportarsi con una comunità internazionale abituata da decenni a considerare il nostro Paese come una loro Colonia. Il solo affermare di voler perseguire il nostro modello Costituzionale e quindi il nostro interesse nazionale ci portebbe inevitabilmente in rotta di collusione con paesi come Francia, Germania, Inghilterra e Usa.
    Per concludere vorrei sottolineare che forse è più UTOPISTICO pensare che attraverso il riappropriarsi della Razionalità la nostra attuale classe politica possa perseguire l'Interesse Nazionale, piuttosto che nasca dal nulla,( basso o alto non m'interessa, perchè non ho nessuna aspirazione politica), un movimento politico che abbia come modello il percorso Costituzionale e di conseguenza persegua l'interesse della Nazione.
    Altrimenti siamo tutti passeggeri del treno con destinazione Cassandra Crossing


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    1. Le cose sono arrivate a un punto in cui questa prospettiva, che tu riassumi in termini storici, si è evoluta fino a preannunziare UN'INVERSIONE.
      Parrà strano, ma non la razionalità, quanto piuttosto il senso comune di NUOVE CONVENIENZE dell'ordine internazionale, porranno in una posizione di insostenibilità quel misto di zelo autorazzista e di carenze culturali che fa aggrappare la classe di governo italiana ad un paradigma ordo-tedesco divenuto decisamente troppo ingombrante.
      Per molti: che contano...

      Mi dirai: ma l'autonoma capacità italiana di gestire il proprio interesse di popolo (nel benessere almeno di sopravvivenza), dove sta?
      Quello l'abbiamo perso nel 1978.

      Ormai i flutti portano il barcone Italia dove vogliono.
      Possiamo sperare solo in un meno peggio (e, come ho detto, per migliorare prima deve ancora peggiorare...ma non necessariamente per noi soltanto: anche per "costoro"- pseudo classe dirigente- in tutta la loro spocchiosa inadeguatezza...)

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  6. Mi permetto segnalare due articoli "sopra il bancone" (OTC .. come sempre o forse no)

    C Pelanda / Sussidiario

    J Nielson / ZeroHedge


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    1. Versione (più tecnica e consapevolmente attenta alla democrazia) di Sapir
      http://russeurope.hypotheses.org/3397
      E certo sulla "strana calma" USA rinvio a quanto risposto a Mauro Gosmin...

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    2. La lettura di J Sapir è sempre alle 03:52 giornaliere .. :-)

      Nutro "qualche" dubbio sulla STRANA CALMA ... dopo i mercenari di Academy, gli USA inviano armamenti in UCRAINA mentre Hollande e Merker volano a Kiew, poi a Moscow senza "camerieri" e "giullari".
      Una vera UNIONE

      Tirem innanz(a) ..!

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