martedì 12 marzo 2013

OLTRE IL PUD€-1. LA COSA 2.0, LA CASA "X.Y.Z." & LA SPOSA MECCANICA

Dall'amato Poggio Poggiolini, umanista riscopritore del pensiero, talora comunicatore "nel" linguaggio ellittico in funzione impressionista (non espressionista, sarebbe l'opposto),  riceviamo e volentieri pubblichiamo questo post.
Post con il quale inizia la serie "Oltre il PUD€", servizio di vigilanza democratica a difesa della democrazia costituzionale.
Abbiamo prescelto l'argomento trattato da Poggio perchè evidenzia una pregiudiziale di "metodo": quello che si sta affermando, in luogo, della comunicazione ideologica, in origine legata al '900, che ha caratterizzato il "mascheramento a sinistra" della manovra dell'euro.
Un metodo, invece, ora legato alla scientifica pianificazione di suggestioni culturali di massa legate più al "mezzo" che all'ideologia.
Svincolatosi dal dover offrire un modello di società incentrato sulla critica alla ingiustizia distributiva come effettivo ostacolo alla crescita del benessere generale, il nuovo metodo si incentra sulla negazione indistinta del benessere economico, visto come una forma di irresponsabilità aprioristicamente materialista, ed accentua la concentrazione leaderistica del messaggio "positivo", affidato a figure rappresentative simboliche. 
Che però svolgono il ruolo di "maschere sacerdotali" dell'interesse, a conseguire un profitto assurto a rendita, proprio dei veri mandanti-occultati del pensiero unificato.
Dunque un nuovo hi-tech molto "antico", in realtà: sostanzialmente un neo-feudalesimo 2.0., incentrato su presupposti emotivi e, come tali, paralogici o persino fideistici. 
E quindi antitetico allo Stato di diritto (potere legale-razionale) e, a maggior ragione, allo Stato democratico costituzionale del..."benessere", visto come interferenza al compimento della "missione morale" della nuova dimensione politica.
I fini e i concreti meccanismi economici di questo "metodo strumentale" li esamineremo nei prossimi post: aperti al vostro illuminante contributo.
Tutto ciò ci riporta a un futuro distopico che sta cominciando ora, mentre i Cappuccetti rossi si avviano nel bosco della Wonderland virtuale...(decrescista); essa appare uno spazio da conquistare ma potrebbe rivelarsi uno spazio che ti ingoia, come una nuova droga sintetica. Vale sempre l'aforisma:
"Chi lotta con i mostri badi a non diventare mostro lui stesso. E se scruti a lungo un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te". (Friedrich Nietzsche, Al di la del bene e del male).

LA COSA. 2.0, LA CASA x.y.z  & LA SPOSA MECCANICA                    
Scorre veloce il tempo da quando M.McLuhan, analizzando “media” e “linguaggio”, informava Cappuccetto Rosso che, massaggiata, rassicurata, lusingata, plasmata dai “media caldi”, si sarebbe “concessa” inerme alle voglie del lupo.

Più veloce delle riflessioni nella “galassia Gutemberg” che, nelle modalità e tempi del “carattere mobile”, diffondeva la Riforma protestante, il razionalismo, l’illuminismo e la memoria dell’umanità.

E’ invece liquida, gelattinosa e immobile la “COSA 2.0” dei meet-up veicolari, del viral marketing, degli influencers che, come i Borg di “Star wars”, dichiarano prima dell’attacco “resistance is futile”.

Sicuramente funziona per il “coso” che espande veloce(mente) la pandemia tra i “nuovi” Cappuccetti, passando di contatto in contatto per diffondere la conoscenza del “virus”: la “nuova” idea, che, con asimmetrica volontarietà, è suggerita, promozionata, raccomandata, proclamata alla comunità della “rete” in maniera chiara, gratuita, veloce.

Il “viral marketing” veicola l’amabilità trasversale di “soft skills” che collaborano armonicamente, flessibilmente, mutevolmente, appartenentemente, empaticamente al progetto “unico”.
Che è basato su capacità comunicative, verbali, fisiche, gestuali, in grado di (ri)trasmettere efficacemente, efficientemente, produttivamente nelle piattaforme a loro “deputate”, il linguaggio e la comunicazione stabilita dagli “hard skills”, cioè tecnici esperti che elaborano strategicamente i messaggi dalle “dark & cleaning rooms”.
“Online il 90% dei contenuti viene creato dal 10% degli utenti: queste persone sono i “influencers”..
I darwinist “leader influencers” che, dotati di “superiori” capacità elaborative, capaci di elaborare oltre 7 variabili alla volta , consapevoli degli  handicap cognitivi degli “altri”, (limiti attenzionali, di memoria, di coerenza ....), giocondano con la manipolazione ridondante dello stesso concetto fino a farlo credere “vero”, senza nulla cambiare nella comunicazione goebbeliana, ripetuta ripetutamente, dellla menzogna che diviene “verità”.

Significativo l’approfondimento di Herbert A Simon, economista, (Nobel nel 1978) psicologo e informatico, sui “momenti decisionali” che considera oltre alla razionalità neoclassica delle risorse e informazioni disponibili, l’irrazionalità “umana” della STUPIDITY (limitata capacità di calcolo), IGNORANCE (impossibilità di conoscere tutte le alternative), PASSION (emotività), ... rilevate sul FENOTIPO tecnologico nonchè dai “media” in cui ci si trova ad operare.
Poi le neuroscienze a svelare che, (dark side of the moon):
i.                 con troppe informazioni, le decisioni divengono difficili (il leader influencer ripete sempre lo stesso “concetto”)
ii.             con troppe informazioni, il rischio di decisioni sbagliate aumenta (il leader influencer semplifica con naturalezza)
iii.          con troppe informazioni, l’attenzione e la vigilanza calano (il leader influencer parla in modo semplice e barzelletesco)
iv.           nelle comunicazione a “raffica”, le ultime informazioni prevalgono (il leader influencer dosa sapientemente le apparizioni)
v.              l’emotività e l’inconscio umano originano la migliore decisione (il leader influencer è l’ “uomo della strada” caso & necessità”)

Questo sintetico preambolo per giungere alla “CASA x.y”, l’Agorà e alle tante “fucine” del pensiero libero dove sicuramente non funziona, non ha mai funzionato e mai funzionerà così la “COSA 2.0”...nella “CASA x.y,z”.

La “CASA x.y.z.” dove le n-consapevolezze, le n-informazioni, le n-conoscenze, le n-possibilità degli uno, nessuno, centomila “frati, nati non per viver come bruti”, sono rese immediatamente disponibili, condivise, sussidiarie ai “neuroni” protesi delle novelle “spose meccaniche”, una volta ancora ammaliate dalle “libertà” delle “altre” eccellenze di  “piattaforme” comunicative della “nuova” democrazia: TU sviluppa ciò che vuoi, dove e come, IO non investo e non ho costi, poi IO vengo, vendo, guadagno e TU, forse, avrai un guadagno “proporzionato” alla MIA disponibilità e benevolenza.

And...no, my dears and not in my name, “le pietre con cui si (ri)costruirà a deciderlo tocca a NOI”, ora e sempre DIRITTO di RESISTENZA.

“Nuove” declinazioni e coniugazioni del “trivium” (grammatica, retorica e dialettica) che si concede al “quadrivium” (matematica, geometria, astronomia, musica) per emanciparsi (ndr, bello il ricordo del rito romano dell‘ e-mancipatio) dalla “rete” medioevale della logica formale dei “moderni” influencers.

That’s all, folks!

References:
              
iii. “il Medium è il messaggio”, le varie forme di moralismo e di censura risultano inadeguate, perché separano la forma (il Medium) dal contenuto (il messaggio che si ritiene sia necessario censurare) M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, Milano, 1967, pagg. 31-33






19 commenti:

  1. Molto bello, anche se un po' criptico. :)
    Solo un dubbio... Cappuccetto Rosso cede alle lusinghe dei media caldi o dei media freddi?
    "Any hot medium allows of less participation than a cool one, as a lecture makes for less participation than a seminar, and a book for less than a dialogue."
    Evitare le televisioni e i loro stupidi talk show (caldi e passivizzanti) per puntare sui blog e sugli incontri (freddi e freddissimi, e mobilitanti). Una lezione per tutti, mi pare.
    La versione 2.0 del ruolo che, se non ricordo male, secondo McLuhan svolse la stampa nella rivoluzione francese.

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    1. Scusate, temo di aver confuso caldo e freddo. :(

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    2. MA poi tra "hot" e "cool" c'è un significativo tratto comune: entrambi, in senso collquiale, indicano seducente, ambito (hot=attraente, sexy, cool="fico").
      La nuova strategia rende "hot" (attraente) ciò che prima era "cool" (in senso contenutistico); appunto modificando i contenuti, ricalibrati sulla reiterazione di messaggi "suadenti" pianificati sulle "ignoranza" dei destinatari. Accuratamente misurata e scontata: in modo da imporre, per condizionamento pavloviano, quella rigenerazione apparente della cultura comune che è funzionale al disegno "occulto"

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  2. Giustappunto si auspicano critiche nel merito della formazione delle idee e delle relative decisioni.
    Non sarebbe utile, però ed a mio stretto avviso, sfociare negli inutili complottismi.
    Nasco e lo riconosco come un complottista ante litteram ma poi nel tempo ho cercato di discernere tra complotto fine a se stesso ed analisi della realtà in base alle proprie coordinate interpretative capaci di esame e conoscenza diretta della realtà.
    Mi par di capire che oggi si punti al tutti contro tutti in una sorta di contrapposizione pro o contro "quel tal progetto" ed in una sorta di rivendicazione o denigrazione o disconoscimento o voluta interpretazione protagonistica di questo o quel complotto.
    Io, personalmente, tendo a non vedere il Diavolo in nessuno, piuttosto tendo a considerare e soppesare ciò che ognuno ha da dire e non solo basandomi sulla mera e limitativa dietrologia complottistica, intellettuale, storica od opportunistica ma su ciò che sostanzialmente un idea possa apportare al benessere del suo prossimo, condiviso e comprensibile ancorché non condivisibile.
    Il processo alle intenzioni non mi aggrada e son certo che non si evinca in tal contesto ma rifuggo da ogni interpretazione che possa essere suscettibile di una tal misura d'interpretazione.
    In questi ultimi giorni tutti sparano a zero sul prossimo senza soppesare le parole tantomeno la loro sostanza.
    In tal contesto sarebbe opportuno, a mio parere, che ognuno si proponga come peccatore ed in tal senso cerchi di esporre il suo tentativo di redenzione piuttosto che la sua ricerca di santità, me per primo naturalmente!
    Un caro saluto,
    Elmoamf Massimo Paglia

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    1. Mi spiace Massimo, ma qui il complottismo non entra minimamente in gioco.
      Qui si descrive un metodo (di "comunicazione applicata") ricorrendo alla accurata descrizione delle fonti in cui è stato teorizzato.
      Si dice inoltre che questo metodo trova (nei fatti direttamente percepibili) la sua applicazione nei media e in particolare nel contesto della rete.
      Se poi si ritenga che il metodo non sia efficace ovvero sia, invece, molto efficace, per diffondere particolari contenuti finalizzati a ottenere un forte consenso nei destinatari, è questione discutibile.
      Di sicuro il metodo è utilizzato, dato il contesto in cui si è inserito, da ggrandi organizzazioni private che mirano al profitto.
      E altrettanto certamente il raggiungmento di questo profitto esige un programmatico influenzamento delle scelte pubbliche. Che si ottiene prima di tutto raccogliendo consenso elettorale.
      Dubitare di questi fatti e dinamiche sociali proprie del capitalismo sarebbe una cieca imprudenza.

      Il "peccato" e la morale sono solo strumenti, in questo gioco, strumenti abilmente utilizzati "a tavolino" (nelle drak room) per indurre consenso o avversione, a seconda della convenienza dei "comunicatori".
      E' già precisamente accaduto con la teorie economiche neo-classiche e l'idea europea (il "fogno"). In quel caso si è utilizzato, finchè siè rivelato efficace, il bagaglio di "etica politica" derivante dalle ideologie del '900: la "pace" (ideale tradizionale della sinistra) ha camuffato lo spietato imperialismo commerciale di cui era in realtà intriso il progetto; la idea di libertà allargate a un intero continente ha camuffato il "liberismo" conveniente alla finanza e distruttivo dei diritti dei lavoratori e del welfare.
      Ora poteri economici (parliamoci chiaro) di enorme consistenza individuano una nuova metodologia per diffondere utilmente "nuovi contenuti" funzionali ai loro interessi. Non certo a quelli dei destinatari.
      In nuove forme il gioco si sta ripetendo. E questo è un fatto (a meno che non ritieni che le multinazionali più importanti e i vari Trilateral e Gruegel Group facciano solo discorsi filosofici e magari pure filantropici).
      Ignorarlo sarebbe la pietra tombale della democrazia.
      Denunciarlo è un estremo tentativo di difesa delle stessa. E la dietrologia laciamola ad altri, please

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    2. Caro Quarantotto,
      non ho il tempo materiale per risponderti in termini esaustivi ma son sicuro che non rimarrai deluso dalla mia disamina che non si discosta tropo dalla tua pur confutandola, nel principio base cui ogni individuo auspico aspiri ossia la propria "felicità" espressa nella compartecipazione e non nell'edonismo, qualunquismo od edonismo.
      Spero di poter essere in grado a presto di esporre le mie argomentazioni nonostante il tempo sempre tiranno!
      Un saluto cordiale,
      Elmoamf

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    3. Confutandola? In base all'auspicio che ogni individuo cerchi la propria felicità? Rimane il fatto che qui non si parli affatto di edonismo, qualunquismo e non si nega la "compartecipazione" come valore.
      Saremmo però di fronte a una piacevole disquisizione filosofica, che è esattamente il tipo di risposta che si attendono i "manipolatori" del consenso da parte di una "certa" parte dei destinatari, invece della consapevolezza e divulgazione dei loro metodi e fini.
      Tanto ogni "filoosofo" che arriva può partire dalla dimostrazione che,senza il suo intuito speculativo, "tutte le vacche sono nere" e via col tango delle dispute dotte e paralogiche. E nel mentre..."Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur".

      In questa specifica sede, abbiamo parlato di fatti, metodi applicati (nei fatti) e concrete finalità (di fatto) dei metodi.

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    4. Mi spiace essermi espresso così come essere stato interpretato con facile fraintendimento. Mia pecca certamente e qui chiuso l'argomento.
      Non ho mai sottovalutato i metodi e le concrete finalità di questo spazio anzi mi par di averne esaltato lo spessore...ed anche qui chiuso l'argomento.
      Se per disquisizione filosofica si intenda poi una piacevole dissertazione, ritengo non sia questo il contesto e mai ritengo di averlo auspicato, qui chiuso l'ulteriore argomento.
      Mi spiace il tutto poiché, personalmente, parto sempre da un presupposto di confronto ed analisi mai da una chiusura o denigrazione e qui chiuso l'ultimo argomento.
      In questi giorni mi pongo un unico interrogativo (non tanto poi unico) che riguarda la "supposizione" sullo spessore altrui, istituzionalmente consolidato ,massonicamente provato e via dicendo...
      In questo contesto io semplicemente dico: "scagli per primo la pietra chi è senza peccato".
      Sono stufo, personalmente (ed ognuno è libero di pensarla diversamente) di sentenze contro o pro qualcuno solo per pregiudizio preso, pur non ritenendo che ciò si esplichi in questo contesto.
      Tant'è che al di fuori, mi par di constatare che null'altro diversamente da ciò avvenga.
      Ho esposto questa mia analisi in lungo e largo e cercherò di essere altrettanto esplicito.
      Non mi ergo a difensore di nessuno, quindi tantomeno di alcun movimento o partito politico.
      Mi ergo a difensore e sostenitore delle mie idee come della libertà del prossimo di fare altrettanto.
      In tale frangente, coltivo la speranza che, prima di sparar a zero sulle ipotesi altrui le si combatta sulla sostanza e non sulla supponenza.
      In questa sede, come in altre, vien fatto e per primo l'ho riconosciuto ed esternato.
      Ciò non toglie che a volte si rischia di cader su quelle stesse bucce di banana portando ad oltranza le proprie rivendicazioni senza essere in grado di riconoscerle in altri che magari in maniera meno accademica o specialistica cerchino di farsene carico.
      Questo è quello che, forse sbagliando e posso tranmquillamente riconoscerlo, io ho desunto da coloro che si sono fatti portavoce di un nuovo paradigma politico. Io cerco di confrontarmi e misurare ogni giorno con le persone al tempo stesso delimitando l'iniquo spessore di entità astratte o generiche di qualsiasi natura.
      Mi rendo conto sia estremamente difficile capire il merito di ognuno ma questo non giustificherebbe alcuna "bollatura" a priori come oggi vien fatta nei confronti degli esponenti del M5S.
      Ripeto e sottolineo, non sostengo nessuno, non difendo nessuno... a priori sostengo e difendo la sincerità del prossimo senza pregiudi di sorta...e sì che di pregiudizi personalmente ne ho tanti!

      Un saluto spero costruttivo,
      Elmoamf Massimo Paglia

      P.S.: rinnovo il mio sostegno all'egregio lavoro di divulgazione qui espresso, sottolineandone lo spessore e la sostanza che mai è venuta meno.

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    5. Sul M5s:
      1) e chi ti dice che le analisi delle tecniche(metodi) e strategie(finalità) siano esclusivamente ascrivibili a tale fenomeno?
      2) dati poi certi contenuti che esso stesso ha espresso, sui quali lo sconcerto non è stato manifestato solo in questa sede, proprio perchè rappresentano (gli aderenti al mov.)un fatto nuovo potenzialmente democtaico, occorre avvertire prima possibile di un pericolo di condizionamento che, in ogni modo, incombe più che mai su tutta la politica e sulla funzione dei media, vecchi e nuovi;
      3) a maggior ragione, poi, è presumibile che, al di là dell'attuale affermazione del M5S, gli interessi e i fini dell'oligarchia "comunicativa" siano perseguiti anche in ulteriori forme e direzioni.

      L'importante è vigilare e decodificare: e rendere partecipe il massimo numero di persone del pericolo e del suo conreto atteggiarsi.

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  3. Aldilà della sensazione di essere appena stato investito da un tram, questo post richiama l'attenzione su un tema davvero "hot": l'informazione.
    Sembra banale, lo so, del resto, la totale mancanza di informazione, è alla base dell'esistenza di questo, come di altri blog. Se facessimo un parallelismo tra questa "guerra" e una guerra tradizionale, l'esercito dello schieramento opposto sarebbe costituito dai vari mercenari, soldati scelti o di leva e ufficiali dell'informazione main-stream.
    Bè...almeno questo giro ci risparmiamo bombe e pallottole si potrebbe pensare, insomma ci sta andando bene. Sì, per una visione di cortissimo raggio potrebbe essere preferibile, del resto la vita di un essere umano, rispetto alla grandezza della SStoria è di cortissimo raggio.
    PEr chi la visione, però, ce l'ha, o vorrebbe avercela, più lunga, l'idea che si stiano predisponendo le basi per un lungo, angosciante ed umiliante medioevo, non è così banale da digerire.



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    1. Ma lo sai che -a parte che il disegno in alcune sue proiezioni di immediato futuro non disdegna affatto l'uso delle bombe-, esistono dei calcoli statistici conintuamente aggiornati degli effetti sulla vita media di certe soluzioni in tema di assicurazioni sanitaria pubblica piuttosto che privata, di un certo livello pensionistico e di entrambi rispetto alle stesse politiche abitative (è evidente che il mercato immobiliare, così soggetto a bolle, è influenzato non solo dalla capacità diffusa di risparmio, ma anche dal "tempo" lungo il quale è accumulabile, come pure dal numero degli individui che riescono a risparmiare ecc...).
      Insomma, l'uccisione e la guerra guerreggiata non sono le sole vie per influenzare in massa la durata e la qualità della vita umana

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  4. Non ha torto Poggio nel vedere i pericoli dei nuovi Medium...
    Un mezzo non è mai neutrale, non lo è a maggior ragione se utilizza metodi e strumenti di omologazione. Per questo è importante la demistificazione che avviene in questo ed in altri Blog.

    Nel 1971 Pier Paolo Pasolini:
    "Le parole che vengono dalla televisione cadono sempre dall’alto, anche le più vere. E parlare dal video è sempre parlare ex cathedra, anche quando c’è un mascheramento di democraticità».

    Lo stesso possiamo dire per i cosidetti Web Influencer, oggi non siamo mai al sicuro dalle manipolazioni, occorre cautela e vigilanza.
    L'omologazione linguistica, e purtroppo concettuale, potrebbe trasferirsi (ed in parte già sta avvenendo) dalla TV al Web, con tutto ciò che ne consegue.

    We should stay awake in the night:
    "There is no dark side of the moon, really. Matter of fact it's all dark"

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    1. Mi conforta il parallelismo con Pasolini sul "mascheramento di democraticità".
      Ma è da non perdere di vista che l'"all dark" più che all'omologazione concettuale, in una fase di rinnovamento da crisi come questo, può riferirsi alla "omologazione progettuale".
      Un "falso movimento" (in senso di dinamica sociale non di formazione politica; non sia mai!) che finisce per rafforzare le dinamiche di concentrazione del potere e della ricchezza. E puntualmente, dissimulando "l'eterogenesi dei fini".

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    2. "Io so.Ma non ho le prove"...Pasolini non tradisce :)era un precursore, con brani presi da Ermetismo Eretico e da Petrolio si potrebbereo scrivere articoli di stretta d'attualità.

      All Dark è una metafora generica, possiamo applicarla a tutte le mistificazioni:)per rimanere in tema musicale not " all the glitter is gold" "Cause you know sometimes words have two meanings. "

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  5. le popolazioni longeve (quella italiana è la piu' longeva, con quella giapponese, al mondo) e felici (gli italiani sono sempre risultati da sondaggi la popolazione che in maggior percentule si dichiara felice, nel mondo occidentale) sono un vero oltraggio per certi personaggi:

    "Nell' Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev' essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l' individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità."

    Tommaso Padoa Schioppa - Corriere della Sera (26 agosto 2003)

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    1. Testuali parole oggi citate anche da Flavio. E alla cui seguente risposta (concorde) ti rinvio :-)
      http://orizzonte48.blogspot.com/2013/03/la-corruzione-il-sogno-europeo-e-lo.html?showComment=1363089496505#c4186328052165556486

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  6. MECCANICA CELESTE
    http://people.na.infn.it/~covone/astrofisica/fondamenti_meccanica.pdf

    “In experimental philosophy we are to look upon propositions inferred by general induction from phenomena as accurately or very nearly true, notwithstanding any contrary hypothesis that may be imagined, till such time as other phenomena occur, by which they may either be made more accurate, or liable to exceptions.”
    (I Newton, Philosophiae Naturalis Principia Matematica)

    Sono dovuti trascorre 359 anni (1633-1992) per “riabilitare” G Galilei dalla condanna di eresia per aver confutato il principio aristotelico dell’ “Immutabilità dei Cieli”.

    Lontano, ellitticamente, il 1687 quando I Newton affermava con la “legge di gravitazione universale” che le interazioni (forza) tra due corpi è direttamente proporzionale alla loro massa e inversamente proporzionale al “quadrato” della loro distanza.

    Troppo recente è la proclamazione a suffragio universale della supremazia economica del dottrinale “ business of business is business” http://www.colorado.edu/studentgroups/libertarians/issues/friedman-soc-resp-business.html e l’applicazione politico-sociale del reagonomics.

    Ancora sconosciute le teorie economiche del “Corporate Social Responsability” di Robert E Freeman (ndr, caso & necessità di un nome, "Strategic Management: a Stakeholder Approach", 1984) e di governance dei “beni comuni” di “Teti” Elenor Ostron (Nobel, 2009).

    Noi, nel “tunnel” del Bel Paese, accontentiamoci, con qualche riflessione frattalica, dei rischi insiti nei modelli CSR che conducono ad una “etica” particolare, provinciale, potenzialmente oscurantista, di “comodo” e di “immagine” rinunciando all’applicazione di un modello sociale condiviso nel rispetto delle linee guida proposte da ONU, OCSE e UE.

    E ora il “gioco” di chi prima scopre il nome del giovine “primate” che elabora la rischiosità dei modelli CSR.

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    1. La richiosità dei modelli"Corporate Social Responsability" e chi li elabora?
      Poggio carissimo, stavolta hai addenssato troppo (e lo dico perchè è un mio difetto). Ci devi illustrare meglio un'analisi che definisca tali modelli, la loro funzione-finalità pratica, i corollari del loro impatto nella vita politico-economica del paese: solo così potremo indovinare chi sia il giovine primate che li elabora e attribuire a ciò un significato condiviso dal pubblico sull'importanza del fenomeno :-)

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    2. Caro Prometeo,
      cosi forniamo soluzione al "gioco" troppo rapidamente e, in questa materia, io son solo alunno un "poco" svogliato.
      Qui s'addensa, come profondamente e storicamente tu conosci, il "core" della "politica" in materia economica (quella della competizione darwiniana dei trattati), le "riedizioni" interpretativa sulla "responsabilità sociale dell'impresa" contestuali alla redistribuzione del reddito in ambito UE (il "libro verde UE 2001" e la più recente "revisione" UE, 25/10/2011 (n. 681), che "supera", devastando,le "nuova" definizioni di CSR "The responsibility of enterprises for their impacts on society"
      http://www.csspd.it/download/ALLEGATI_CONTENUTI/csrgreenpaper_it.pdf
      http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sustainable-business/files/csr/csr-guide-princ-2013_en.pdf)
      aprendo il "conflitto" coniugale con l'art. 41 della Costituzione del Bel Paese: "L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali".

      Ora, mi sorge la risata della ... "riforma" dello Stato :-)

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